Società

Wall Street: il Dow riconquista i 12.000 punti

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Apertura in moderato rialzo per l’azionario, con l’S&P 500 che si trova a dover fare i conti con una resistenza chiave in area 1.300 soglia intorno alla quale ha oscillato nelle ultime sedute. La barriera si e’ rivelata molto resistente e ha impedito al mercato di spingersi piu’ in rialzo nelle ultime due giornate. Ebbene oggi il paniere allargato sembra intenzionato a lasciarsela alle spalle. Il Dow Jones guadagna lo 0,35% a quota 12.128,78, mentre il Nasdaq avanza dello 0,53% in area 2.712,53 e l’S&P 500 lo 0,32% a quota 1.301,67.

I listini hanno lasciato per strada parte dei guadagni iniziali del preborsa, dopo che sono stati pubblicati i dati macro. Le richieste di sussidio di disoccupazione sono risultate sostanzialemente in linea, ma gli ordini di beni durevoli hanno ampiamente deluso, scivolando dello 0,9% in febbraio, a fronte di attese per un incremento dell’1,1%.

Ma gli investitori continuano a guardare il lato positivo della medaglia e riescono a lasciarsi alle spalle sia le tensioni in Medioriente che in Libia, dove un caccia dell’areonautica francese ha colpito un aereo delle forze di Gheddafi, che ha violato la “no-fly zone”. Fa specie che anche i problemi che riguardano i Piigs, in particolare il Portogallo e la Spagna, siano passati in secondo piano. Nel frattempo c’e’ fiducia nell’impatto positivo che i progetti di ricostruzione in Giappone avranno sull’economia mondiale.

Tuttavia i segnali di tensione non mancano: i rendimenti dei decennali portoghesi a due e dieci anni sono schizzati a nuovi record dopo la notizia delle dimissioni rassegnate dal premier Jose Socrates , sconfitto in Parlamento per la bocciatura del suo piano di austerity sui conti pubblici. Occhi rivolti anche alla Spagna, che ha assistito al downgrade di ben 30 banche da parte di Moody’s. La situazione per la Spagna e il Portogallo- che fanno parte dei Piigs – è di fatto preoccupante.

Ma nonostante tutto, sul fronte valutario l’euro torna a rimbalzare oltre quota $1,41.

In Libia prosegue il conflitto armato nei cieli. Per il quinto giorno consecutivo raid della coalizione hanno colpito obiettivi strategici nella notte, ma cio’ non ha impedito alle forze lealiste del colonnello Gheddafi di continuare a prendere d’assalto le citta’ presidiate dai ribelli. In Israele, le forze della Difesa hanno colpito una serie di obiettivi a Gaza, dopo che altri missili sono partiti dalla Striscia esplodendo oltre confine.

Nel frattempo la situazione si fa sempre piu’ tesa in Siria, dove le forze di sicurezza stanno sedando le proteste con la violenza nella citta’ meridionale di Daara, dopo che almeno 25 persone sono state uccise nei pressi di una moschea. In Yemen, gli oppositori al regime di Saleh stanno preparando una manifestazione per domani che si chiamera’ “Il giorno della Dipartita”. Le forze leali al presidente si sono scontrate con alcune divisioni dell’esercito che nei giorni scorsi sono passate dalla parte dei ribelli.

Sugli altri mercati, i contratti del petrolio con scadenza maggio del greggio arretrano di $0,15 a $105,9 il barile. I contratti con scadenza maggio dell’oro, dopo aver segnato un nuovo record, subiscono un’improvvisa frenata. Al momento sono nuovamente in rialzo di $0,5 a $1438,50 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro guadagna terreno sul dollaro (+0,18%) in area $1,4113. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,37%, in progresso di 2,4 punti base.