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WALL STREET: IL DOW E L’S&P500 ESTENDONO IL RALLY

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La seduta di borsa si e’ chiusa con gli indici contrastati: il Dow Jones, avanzato a fine giornata dello 0.41% a 12773, si e’ mosso per l’intero arco della seduta vicino al record di chiusura registrato lo scorso 20 febbraio, l’S&P500 ha guadagnato lo 0.20% a 1471 ad un nuovo massimo di sei anni e mezzo, il tecnologico Nasdaq non e’ riuscito a chiudere in territorio positivo (-0.05% a 2516) a causa di un certo nervosismo in vista di importanti trimestrali che saranno diffuse nel preborsa.

L’indice industriale si e’ portato brevemente sopra il massimo di chiusura segnato lo scorso 20 febbraio di 12786 punti per poi ritracciare immediatamente dopo; il record storico intraday e’ a quota 12795. L’indice S&P500 e’ invece a 55 punti dai massimi assoluti registrati nel marzo del 2000.

Contrastati i dati macroeconomici diffusi in mattinata. L’euforia iniziale originata dai primi aggiornamenti, che avevano evidenziato una dinamica inflazionistica sotto controllo e una stabilizzazione del mercato immobiliare, e’ stata poi temperata dal rilascio dei numeri sulla produzione industriale, risultata in calo oltre le attese.

Nel mese di marzo i prezzi al consumo sono risultati in rialzo dello 0.6%, in linea con le attese degli analisti. Si tratta del maggiore incremento dall’aprile 2006, ma l’avanzamento inferiore alle attese del tasso “core” (+0.1% contro +0.2%) ha temporaneamente rassicurato gli investitori, ultimamente preoccupati dall’idea di un ritocco al rialzo dei tassi d’interesse da parte della Fed per via dell’incremento smisurato dei prezzi. Gia’ la scorsa settimana i prezzi alla produzione
avevano offerto alcuni segnali incoraggianti in materia.

Nel settore immobiliare, da mesi ormai sotto pressione, si e’ assitito ad un avanzamento dei nuovi cantieri edili e delle licenze di costruzione; il fatto ha avuto riflessi positivi su titoli come Toll Brothers ([[TOL]]), KB Home ([[KBH]]) e Hovnian Enterprises (HOV]]) saliti tutti di almeno due punti percentuali.

negativa, invece, la produzione industriale di marzo, in flessione dello 0.2% dopo essere salita dell’1% nel mese precedente.

Segnali incoraggianti sono emersi dal comparto societario. Aziende come Coca-Cola ([[KO]]), Dow Jones & Co. ([[DJ]]), Mellon Financial ([[MEL]]), Northern Trust ([[NTRS]]) e Wells Fargo ([[WFC]]) hanno tutte battuto le attese del mercato sia su utili che sui ricavi. Migliori delle attese anche il colosso farmaceutico Johnson & Johnson ([[JNJ]]).

C’e’ trepidazione ora tra il pubblico investitore per i bilanci fiscali dei colossi hi-tech Intel ([[INTC]]), Yahoo! ([[YHOO]]) e IBM ([[IBM]]) che verranno diffusi in tarda serata, subito dopo la chiusura delle borse.

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Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha chiuso in ribasso dopo aver toccato un massimo intraday di $64.50. I futures con consegna maggio hanno ceduto 51 centesimi a $63.10 al barile.

Sul valutario l’euro ha chiuso in progresso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3560. Sessione poco variata per l’oro. I futures con scadenza aprile sono arretrati di $2.00 a $692.50. In rialzo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.6880% dal 4.7350% di lunedi’.