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WALL STREET: GLI INDICI INCREMENTANO I GUADAGNI

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A meta’ seduta i principali indici americani hanno incrementato i guadagni, spinti dai dati incoraggianti sulle vendite retail, dal buon andamento dell’hi-tech e dall’ottimismo degli operatori sull’azionario Usa.

La migliore performance la registra il Nasdaq, che avanza dell’1.07% a quota 1925. Il Dow Jones guadagna invece lo 0.52% a 9973 e l’S&P500 lo 0.72% a 1066.

La ventata di buonumore e’ arrivata con le cifre di novembre sulle vendite al dettaglio. Il dato e’ cresciuto dello 0.9% contro il +0.7% atteso in media dagli analisti; particolarmente sostenute sono state le vendite di motoveicoli (+2.6%), cresciute al tasso piu’ elevato da otto mesi.

Intanto cresce la fiducia del mercato sulle prospettive dei listini. Abby Joseph Cohen, guru notoriamente ‘bullish’ di Goldman Sachs, ha alzato le stime sugli utili per azione dell’S&P500 per il 2003-04 e ha portato il target sull’indice per la fine dell’anno prossimo a quota 1250.

Hanno solo parzialmente guastato il clima favorevole di Wall Street le novita’ giunte dal mercato del lavoro. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione la settimana scorsa sono salite di 13.000 unita’ a quota 378.000. Gli economisti si aspettavano un valore di 359.000.

Delle trenta societa’ che compongono il Dow Jones 20 sono in rialzo. Guida la lista dei migliori Home Depot: il colosso degli articoli per la casa ha incrementato di $1 miliardo il piano di riacquisto di azione proprie. In buon progresso anche Altria (ai massimi di 52 settimane), McDonald’s, J.P. Morgan, Intel e Boeing.

La maglia nera va a Procter & Gamble, nonostante l’azienda abbia confermato le previsioni sui risultati del 2003. A livello di settori, bene il comparto hardware, spinto dalle stime incoraggianti della societa’ di ricerca IDC sulle vendite di PC.

Sugli altri mercati, sono in calo i titoli di Stato: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.351% contro il 4.318% della chiusura di mercoledi’. Il dollaro e’ in rialzo nei confronti dell’euro, con il cambio tra le due valute sceso a 1.2143.

L’oro ha rintracciato dai massimi di oltre sette anni di $413.30 all’oncia, pressato dalle prese di profitto degli operatori: il future di febbraio quota $406.70 all’oncia. In leggero progresso, infine, il petrolio, con il future di gennaio a $31.93 al barile.(da Target News, in tempo reale per gli abbonati a INSIDER).