Società

WALL STREET GIU’: MERCATO IN MANO AI RIBASSISTI

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Apertura in forte calo per gli indici azionari americani. Il pessimo dato sull’occupazione, risultato in calo per la prima volta in quattro anni, ha offerto le basi ideali ai ribassisti, molto attivi fin dai primi minuti. Il Dow Jones perde l’1.07% a 13219, l’S&P500 l’1.27% a 1459, il Nasdaq arretra dell’1.42% a 2577.

A spingere fortemente al ribasso i listini e’ il pessimo rapporto occupazionale che ha decisamente spiazzato gli operatori di Wall Street. Nel mese di agosto l’occupazione ha subito una contrazione di 4 mila posti di lavoro, segnando il primo calo degli ultimi 4 anni. Le attese degli economisti erano per la creazione di 110 mila nuovi posti nel settore non agricolo.

E’ evidente dunque l’impatto che la crisi dei mutui e le turbolenze nel settore finanziario hanno avuto negli ultimi mesi sul mercato del lavoro. Senza trascurare le conseguenze che potrebbero subire la spesa dei consumatori e i profitti aziendali.

Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Scopri i privilegi delle informazioni riservate, clicca sul
link INSIDER

Ad allarmare gli investitori sono state anche le dichiarazioni dell’ex presidente della Banca Centrale americana, Alan Greenspan, secondo cui la difficile situazione creatasi nel comparto del credito e la contrazione dei listini nelle ultime sette settimane sono “identitiche”, sotto diversi aspetti, al crollo dei mercati verificatosi nel 1987. L’allerta del Grande Vecchio della finanza americana (per molti operatori responsabile di tutte le bolle finanziare) ormai svincolato dagli obblighi dell’ufficialita’ da banchiere centrale, ha fatto sensazione tra gli operatori di Wall Street.

Un ulteriore segnale di allarme relativo ad un possibile rallentamento dei consumi giunge dalla nota societa’ produttrice della popolare motocicletta Harley-Davidson ([[HOG]]) che ha tagliato le stime sulle spedizioni e ridotto del 5% le previsioni sugli utili dell’anno fiscale in corso. Alla base della decisione, “il difficile momento per i consumatori americani”. Il titolo cede oltre 7 punti percentuali nel preborsa.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico non si ferma la corsa del petrolio, ieri volato oltre la soglia dei $77. I futures con consegna ottobre sono ora in progresso di 20 centesimi a quota $76.50 al barile.
Sul valutario, l’euro ha accelerato sul dollaro portandosi a quota 1.3796. Avanza l’oro: i futures con consegna dicembre vengono scambiati a $712.70 all’oncia, in rialzo di $8.10. In forte rialzo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.418%.