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WALL STREET: FUTURES POSITIVI, ASPETTANO DATO

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A un’ora e mezza dall’apertura delle contrattazioni a New York i futures ritornano in territorio positivo, con il contratt sul Nasdaq che si presenta in rialzo dello 0,64%.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto futures sull’indice S&P 500 e’ in rialzo di 1,90 punti (+0,16%).

Il contratto sull’indice Nasdaq e’ in rialzo di 11 punti (+0,64%).

Il contratto sull’indice Dow Jones e’ in rialzo di 24 punti (+0,23%).

Sul mercato obbligazionario, l’ultima emissione del titolo del Tesoro USA a 10 anni fa registrare prezzi a $1006,9 e rendimenti al 4,91%.

Sul fronte macroeconomico, l’attenzione del mercato e’ rivolta al dato sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti in febbraio. La previsione degli analisti di Wall Street e’ di una crescita dello 0,4%, contro l’aumento dello 0,7% messo a segno in gennaio.

Il dato, che verra’ diffuso alle 14.30 (le 8.30 ora di New York) dal dipartimento del Commercio USA, fornira’ indicazioni importanti sullo stato di salute dell’economia americana.

Una crescita superiore alle aspettative potrebbe essere interpretata positivamente dagli investitori come indice di una ripresa della fiducia dei consumatori, e piu’ in gnereale della domanda. Alcuni potrebbero pero’ leggere tra le righe anche una ripresa dell’inflazione, con tutto cio’ che ne conseguirebbe in materia di tassi di interesse.

Cosi’ sembra pensarla Mike Moran, economista di Daiwa, che commenta: “Mi attendo una crescita contenuta, attorno allo 0,3%”.

Diverso il parere di Wayne Ayers, economista di FleetBoston Financial, che indica una crescita delle vendite al dettaglio dello 0,5%.

Piu’ articolata invece la spiegazione di Bill Ford, capo economista di TeleCheck ed ex presidente della Fed di Atlanta.

“Se la crescita delle vendite al dettaglio sara’ inferiore allo 0,4% – commenta Ford – allora possiamo considerarci veramente di fronte alla crescita zero indicata da Greenspan nella sua audizione al Senato”.

Ford si dice comunque ottimista e prevede una crescita in febbraio dello 0,4%. “Non siamo in recessione – dice ancora Ford – e non ci sono ragioni per andarci adesso”.