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WALL STREET: FUTURES IN ATTESA DATO FIDUCIA

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A circa mezz’ora dall’apertura delle contrattazioni a New York, tutti i contratti futures rimangono immobili col fiato sospeso, in attesa del dato sulla fiducia dei consumatori e di un possibile intervento di Greenspan sui tassi.

I futures hanno sostanzialmente ignorato il dato sugli ordini di beni durevoli relativi al mese di gennaio, che ha segnato un calo del 6%. Il dato rappresenta un vero e proprio crollo rispetto al +2,1% riportato in dicembre (poi rivisto a +1,2%) e alle previsioni degli analisti, ferme ad un calo dello 0,2%.

L’attenzione del mercato rimane rivolta al dato sulla fiducia dei consumatori, che sara’ reso noto dal Conference Board alle 16.00 (le 10.00 ora di New York).

Questa e’ una di quelle occasioni – dicono gli analisti – in cui Wall Street spera in cattive notizie, perche’ un peggioramento della fiducia dei consumatori renderebbe ancora piu’ probabile un intervento sui tassi da parte di Alan Greespan, Presidente della Fed.

Secondo David Resler, capo economista di Nomura Securities “se il dato indichera’ un ulteriore deterioramento della fiducia dei consumatori, aumenteranno le probabilita’ di un intervento sui tassi gia’ da questa settimana”.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto futures sull’indice S&P 500 e’ in ribasso di 4,10 punti (-0,32%).

Il contratto sull’indice Nasdaq e’ in ribasso di 16 punti (-0,76%).

Il contratto sull’indice Dow Jones e’ in ribasso di 43 punti (-0,40%).

Sul mercato obbligazionario, l’ultima emissione del titolo del Tesoro USA a 10 anni fa registrare prezzi a $999,4 e rendimenti al 5,01%.

A trainare i ribassi e’ ancora il contratto sul Dow Jones, indebolito dalle notizie giunte da General Electric (GE – Nyse), dopo che la la Commissione Europea ha deciso il riesame della fusione del colosso industriale americano con Honeywell (HON – Nyse), un’operazione del valore di $45 miliardi.

Ad aggravare il clima di sfiducia generalizzato il ‘profit warning’ emesso lunedi’ dal gigante delle attrezzature e dell’abbigliamento sportivo Nike, che non riuscira’ a rispettare le previsioni per il primo trimestre.

Sui contratti pesa anche l’ombra della causa in corso contro Microsoft, arrivata alla seconda giornata dedicata alle arringhe difensive senza segnali positivi per la societa’ di Bill Gates.