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WALL STREET: FUTURES DI NUOVO NEGATIVI

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A circa mezz’ora dall’apertura delle borse a New York i futures ritornano in territorio negativo, dopo il rialzo seguito alla diffusione del dato sulla disoccupazione in gennaio, che si e’ attestato al 4,2%, la soglia piu’ alta dal settembre 1999.

I mercati avevano reagito positivamente dopo la diffusione della notizia sulla disoccupazione, ma in pochi minuti hanno cambiato rotta, ritornando alle lievi perdite di inizio mattina.

Il dato ha importanti ripercussioni sul tasso di inflazione e dunque sui tassi di interesse, cio’ che interessa d piu’ ai mercati.

Alle 15.00 (le 9:00 ora di New York) il contratto futures sull’indice S&P 500 e’ in ribasso di 0,50 punti (-0,04%).

Il contratto sull’indice Nasdaq e’ in ribasso di 7,00 punti (-0,27%).

Il contratto sull’indice Dow Jones e’ in ribasso di 40 punti (-0,36%).

Sul mercato obbligazionario, l’ultima emissione del titolo del Tesoro USA a 10 anni fa registrare prezzi a $1047,8 e rendimenti al 5,11%

Molto volatile il contratto future sul Nasdaq, dopo la caduta di inizio mattina sui profit warning di due produttori di semiconduttori, le ottimistiche previsioni di Dell Computer (DELL) per il trimestre in corso e le indiscrezioni che vogliono Amazon.com (AMZN) pronta a bloccare la vendita dei prodotti rivelatisi incapaci di generare utili.

I mercati hanno reagito bene all’annuncio che la disoccupazione in gennaio e’ stata del 4,2%, smaltendo pero’ in fretta la notizia.
Wall Street si attendeva un tasso attorno al 4,1%, dal 4% di dicembre.

Una crescita della disoccupazione superiore al 4,1% equivale infatti ad una riduzione della pressione salariale sulle aziende da parte dei lavoratori. In altre parole significa meno costi per le imprese e dunque prezzi fermi.

A rassicurare le imprese anche il dato sul salario medio orario, stabile sui valori di dicembre.

L’attenzione ora si sposta sul dato della fiducia dei consumatori rilevato dall’universita’ del Michigan, il cosiddetto ‘Michigan sentiment’, che verra’ reso noto alle 16 (le 10 ora di New York).
Il dato a dicembre si era attestato a quota 93,6.

Il dato acquista ulteriore importanza in quanto arriva a soli quattro giorni dall’analoga rilevazione diffusa dal Conference Board di New York, e in quanto interessa l’area a piu’ alta industrializzazione degli Stati Uniti.