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WALL STREET FIACCATA DA MICROSOFT, MALE L’HI-TECH

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Ultimo giorno di scambi, prima della pausa del week-end, contrassegnato dalle perdite per Wall Street. Al termine delle contrattazioni, l’indice Dow Jones ha ceduto lo 0,32% a 9.582,46 punti, lo S&P lo 0,47% a 1.028,91 punti e il Nasdaq l’1,06% a 1.865,59 punti, tutti influenzati dalla pessima prestazione di Microsoft.

Va detto in ogni caso che a meta’ seduta il ribasso era molto piu’ consistente (superiore al 2% per il Composite) per cui e’ un elemento positivo che la chiusura non sia avvenuta su nuovi minimi. Il flusso di ordini di acquisto a sostegno, insomma, ad un certo punto si e’ fatto sentire in modo consistente ed ha spiazzato i possessori di put.

Appesantito dalla trimestrale poco brillante archiviata del leader mondiale di software (in calo dell’8% a $26.61) il mercato statunitense sembra comunque aver perso lo smalto dei giorni migliori (che lo contrassegnava dallo scorso marzo, data di inizio di un rally quasi ininterrotto) nonostante gli utili nel trimestre presentati da 320 società dello S&P 500 siano cresciuti, in media, del 21,7%: il tasso di crescita più elevato dal secondo trimestre del 2000.

Alla campanella di fine seduta, tuttavia, la debacle di Microsoft non ha mancato di travolgere l’intero settore tecnologico e, come se si fosse all’interno di un domino, anche gli altri listini. Nel comparto hi-tech, oltre al gruppo fondato da Bill Gates, cattive performance anche per Gateway (-23,9% dopo avere reso note stime negative per il quarto trimestre), Cisco Systems (-1,7%), Dell (-1%) e Sun (-1,1%) mentre JDS Uniphase ha lasciato sul terreno il 4,7% frenato da un calo delle vendite pari al 24%, nel trimestre, per quanto concerne i componenti in fibra ottica.

In una seduta generalmente difficile per tutti comparti spicca la buona marcia della società di telefonia AT&T (+4,4%) spinta dalle indiscrezioni del Wall Street Journal che vede possibile una fusione dell’azienda con la compagnia telefonica regionale BellSouth (-0,2%). Male, infine, il settore commerciale, dove scendono in maniera decisa Wal Mart (-1%) e McKesson, terzo grossista di medicinali americano, in calo del 4,8% sulla scia di una difficile trimestrale.