Economia

Wall Street: tornano le prese di profitto. Resiste Nasdaq

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NEW YORK (WSI) –  Di ritorno da un lungo fine settimana festivo che ieri aveva tenuto i mercati, la Borsa Usa chude le contrattazioni odierne a due velocita’. A mettere sotto pressione Wall Street sono le prese di profitto degli investitori dopo le buone performance della scorsa settimana. In questo modo il Dow Jones annulla i guadagni fatti nel corso del mese di maggio che si chiude oggi. A guidare il declino del Dow Jones e’ stato soprattutto Boeing, che lascia sul terreno il 2,20%.

A guidare la discesa dell’ S&P 500 invece sono i prodotti al consumo. L’indice nel primo pomeriggio non e’ riuscito a restare sopra la soglia psicologica dei 2.100 punti, dopo averla superata in mattinata: ha chiuso sopra questo livello solo due volte dall’inizio dell’anno, il 19 e il 20 aprile.

Nel finale, il Dow Jones cede 86,02 punti, lo 0,48%, a quota 17.877 punti. L’S&P cede 2,1 punti, lo 0,10%, a quota 2.090,96. Il Nasdaq perde 14,55 punti, lo 0,29%, a quota 4.948 punti.

Sotto in riflettori, il dato sui consumi di aprile che ha confermato che gli americano hanno speso di piu’ e risparmiato di meno, cosa che potrebbe convincere la Federal Reserve della bonta’ della congiuntura in Usa e dunque del fatto che forse e’ arrivato il momento di tornare ad alzare i tassi dopo averlo fatto lo scorso dicembre (quella fu la prima volta dal giugno 2006). L’inflazione pero’ resta sotto il suo target.

Tornando al dato, le spese per consumi sono salite dell’1% ad aprile, oltre le stime e pari ai massimi dell’agosto 2009. Nello stesso mese i redditi personali sono cresciuti come previsto dello 0,4% e il tasso di risparmio e’ sceso al 5,4%, minimi di dicembre. La misura preferita dalla Federal Reserve per misurare l’inflazione, il Pce (personal consumption expenditures price index), il mese scorso e’ salita su marzo dello 0,3% con la parte core cresciuta dello 0,2%. Su base annuale c’e’ stato un aumento rispettivamente dell’1,1% e dell’1,6%. L’obiettivo della Fed di una crescita annuale del 2% non e’ dunque centrato da quattro anni. L’ultima volta in cui il Pce e’ salito su base annuale di oltre il 2% risale all’aprile 2012 anche se la parte core e’ comunque in ripresa.

Il petrolio a luglio al Nymex e’ scivolato dello 0,3% a 49,33 dollari al barile ma a livello settimanale e’ cresciuto dell’1,9%. Al Nymex, il contratto a luglio del petrolio ha lasciato sul terreno lo 0,5%, 23 centesimi, a 49,10 dollari al barile.