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WALL STREET EUFORICA, MIGLIOR SEDUTA DI 5 ANNI

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Seduta euforica sulla piazza di New York. I listini azionari americani si sono spinti in forte rialzo registrando la migliore prova giornaliera degli ultimi cinque anni grazie all’annuncio della Federal Reserve relativo all’iniezione di nuova liquidita’ nel sistema finanziario. A fare da effetto volano sono state anche le ricoperture degli short. Il Dow Jones ha guadagnato il 3.55% a 12156, l’S&P500 il 3.71% a 1320, il Nasdaq il 3.98% a 2255. Gli indici hanno cosi’ segnato la migliore performance intraday dal marzo 2003. Non si poteva concludere meglio la serie negativa che durava da tre sedute.

Il rally dei listini ha avuto inizio gia’ nel preborsa subito dopo che la Fed ha annunciato che offrira’ $200 miliardi in Titoli di Stato attraverso aste che si svolgeranno su base settimanale. Il nuovo strumento annunciato dalla Banca Centrale americana, il TSLF (Term Securities Lending Facility) prevede che come garanzie gli intermediari che hanno accesso alle aste possano offrire anche titoli legati ai prestiti immobiliari, recentemente finiti nel ciclone della crisi del credito.

Si tratta di un nuovo sforzo da parte dei governatori della Banca Centrale nel tentativo di risolvere la crisi della liquidita’ creatasi sulla scia del “credit crunch” e della crisi legata ai mutui subprime che continuano a creare problemi sia alle istituzioni finanziarie che alle famiglie americane, nonostante il taglio al costo del denaro apportato negli ultimi mesi.

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“La mossa della Fed e’ da giudicare senza dubbio in modo positivo. Hanno (i membri Fed, ndr) finalmente iniziato a mettere l’olio ai motori del credito, lubrificando il meccanismo del comparto finanziario” ha commentato Kevin Cronin, capo degli investimenti di Putnam. “Cio’ ha finalmente creato una valida opportunita’ d’ingresso: dal punto di vista della valutazione, quella attuale e’ senz’altro una situazione molto attraente” ha aggiunto David Spika di Westwood Holdings Group. E gli operatori sono infatti rientrati con forza sull’azionario, trascurando i bond, i cui rendimenti sono schizzati immediatamente al rialzo. Lo yield sul decennale e’ passato dal 3.44% di lunedi’ al 3.59%.

Ad offrire supporto ai listini sono stati anche i recenti commenti delle grosse banche d’affari. Gli analisti ritengono che l’azionario possa ora entrare in una fase di recupero dopo lo scivolone degli ultimi mesi che ha spinto gli indici ai minimi di un anno e mezzo. “In 9 delle ultime 10 fasi di rallentamento economico, i listini hanno toccato il punto di “bottom” con 3-4 mesi di anticipo rispetto alla fine della recessione” fanno notare gli strategist di JP Morgan (JPM). “Ci aspettiamo un rimbalzo del comparto azionario che possa durare per i prossimi 12-18 mesi” hanno aggiunto quelli della banca svizzera Credit Suisse (CS) che hanno anche fissato per l’indice S&P500 un target di 1350 punti per la fine del 2008 e di 1450 per il 2009. “Abbiamo ormai alle spalle piu’ della meta’ delle svalutazioni a carico delle banche d’affari” ha concluso Credit Suisse.

Nessuna sorpresa dunque dal rally effettuato dal gruppo delle societa’ finanziarie e da quelle specializzate nel comparto dei mutui. Il colosso bancario Citigroup (C), che ha tra l’altro garantito l’iniezione di nuovi capitali ($1 miliardo) in sei diversi fondi di bond municipali, e’ avanzato del 7.50%; bene anche JP Morgan (JPM), Goldman Sachs (GS) Morgan Stanley (MS) e Merrill Lynch (MER). In evidenza le due societa’ semi governative di mutui ipotecari Freddie Mac (FRE) e Fannie Mae (FNM), e Countrywide Financial (CFC). Forti acquisti anche su Washington Mutual (WM), spinto ulteriormente al rialzo dalle voci di una possibile iniezione di capitali probabilmente da parte di Goldman o dall’investitore miliardario Warren Buffett.

Tra le grosse aziende che non sono riuscite a partecipare al rimbalzo del mercato si dinstinguono Bear Stearns (BSC) su cui gravano le voci di ulteriori perdite, il colosso dei chip per la telefonia mobile Texas Instruments (TXN) e la societa’ di piani assicurativi Wellpoint (WLP), entrambi per il taglio dell’outlook sui prossimi risultati fiscali.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha chiuso in rialzo dopo essersi spinto ad un nuovo record assoluto di $109.72 nella sessione ‘overnight’. I futures con consegna aprile hanno guadagnato 85 centesimi a quota $108.75. Sul valutario, l’euro arriva a sfiorare la soglia di $1.55, poi ritraccia fino a $1.5316, in ribasso rispetto a lunedi’. A supportare il biglietto verde la decisione della Fed e la conseguente diminuzione delle possibilita’ di un taglio di 75 punti base
al costo del denaro nel meeting della prossima settimana. L’oro infine e’ avanzato di $4.20 a $976.00 all’oncia.

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