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WALL STREET ESITANTE, MA IL DOW INFILA L’OTTAVA

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Seduta contrastata per il mercato azionario americano, che ha scambiato in un range ristretto per tutta la giornata. Spinto dagli industriali, il Dow e’ invece riuscito a chiudere in prossimita’ dei massimi di seduta, inanellando l’ottava seduta positiva consecutiva.

Il paniere delle blue chip ha guadagnato lo 0.42% a 10778.26 punti, il Nasdaq e’ avanzato leggermente (dello 0.08%) a 2390.89 punti, mentre l’S&P 500 ha accusato una flessione marginale dello 0.04%, attestandosi in area 1165.77.

Il settore industriale ha guidato i rialzi, con DuPont e Boeing che hanno conquistato la vetta del Dow, forti di guadagni di almeno l’1.5%. In ribasso invece Bank of America (-1.2%) e JP Morgan (-0.75%), afflitte dai timori circa l’approvazione della riforma del sistema finanziario, che e’ stata discussa in giornata al Congresso.

Nonostante il rafforzamento del dollaro si sono messi in luce energetici e commodity. Volatilita’ ai minimi di 52 settimane.

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Il mercato aveva aperto in rialzo grazie agli ultimi dati giunti dal fronte manifatturiero e del mercato del lavoro. Il dato che misura l’andamento dell’attivita’ manifatturiera nell’area di Philadelphia e’ migliore delle stime, confermando la corsa per il settimo mese consecutivo. In linea alle attese l’indicatore che fornisce una previsione sull’attivita’ economica americana per i prossimi 6-12 mesi.

I due dati si sono aggiunti a quelli pubblicati nella prima mattinata newyorkese. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione hanno leggermente deluso le attese ma segnalano comunque un miglioramento del mercato del lavoro. Invariata la lettura sull’inflazione a febbraio.

Il tutto avviene all’indomani di una seduta che ha permesso al Dow (nonostante bassi volumi) di toccare il top del 2010 e mettere a segno la settima seduta consecutiva di rialzi, la dodicesima su 14 giornate di contrattazione. Nelle ultime 5 settimane l’indice ha guadagnato 825 punti mentre S&P 500 e Nasdaq si trovano sui livelli piu’ alti toccati dal 2008.

Per molti operatori il rally sembra pero’ essere arrivato alla fine. A mettere il bastone tra le ruote, ancora una volta come accade da ormai due mesi circa, i timori sulla tenuta della Grecia. La nazione ellenica ha dichiarato che potrebbe aver bisogno di aiuti per far fronte alla sua situazione debitoria.

Atene ha fatto sapere di preferire il soccorso del resto dell’Europa al Fondo monetario internazionale, dopo aver pero’ minacciato il ricorso a quest’ultimo alla luce della proposta tedesca di escludere dalla zona euro i Paesi membri troppo lenti nell’aggiustare i conti pubblici.

Dal mondo societario sono arrivate molte indicazioni. Nike festeggia dopo aver piu’ che raddoppiato i profitti nel terzo trimestre, con ordini cresciuti del 9%. Guadagna oltre il 3% il titolo del corriere FedEx, da sempre considerato barometro dell’economia americana. La societa’ ha annunciato un utile per azione nel terzo trimestre si e’ attestato a $0.76 da $0.31 e ha alzato le stime per l’anno in corso.

Tra i bancari volo di BankAtlantic Bancorp sulle voci di un takeover. Nel quarto trimestre, Ross Store ha segnato un +14% nelle vendite, raggiungendo $1.98 miliardi. Il dato e’ superiore alle attese. GameStop nello stesso periodo ha registrato vendite in aumento dello 0.9% a $3.52 miliardi, ma nei negozi aperti da almeno un anno c’e’ stata una contrazione del 7.9%. L’outlook pero’ ha convinto Wall Street.

Secondo il Times of London alla fine Google potrebbe continuare a mantenere attive la maggior parte delle sue operazioni in Cina. Giro di poltrone nella catena di librerie Barnes & Noble. Il 39enne William Lynch e’ stato nominato nuovo a.d. al posto di Steve Riggio (55 anni), che resta vice presidente. Lynch era entrato nel gruppo a febbraio come presidente di Barnes & Noble.com.

Teva Pharmaceutical ha avuto la meglio sull’offerta di Pfizer e si e’ aggiudicata la tedesca Ratiopharm. La mossa vale oltre $5 miliardi. Exxon Mobil, secondo voci, potrebbe essere inTeressata a British Gas. No comment dai due gruppi.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio chiudono il calo. I futures con consegna aprile cedono $0.73 attestandosi a quota $82.20 al barile. Sul valutario la moneta unica scende a quota $1.3608 (-0.9% circa). Vira in positivo nel pomeriggio l’oro, che guadagna $3.40 in area $1127.40 l’oncia. In calo i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ salito al 3.6720% (+30 punti base).