Mercati

Wall Street: Dow per la prima volta chiude sopra quota 16.000

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Wall Street chiude in territorio positivo, con il Dow Jones record che per la prima volta chiude sopra i 16.000 punti. L’indice in chiusura sale allo 0,69% a 16.009,93 punti, il Nasdaq avanza dell’1,22% a 3.969,15 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,80% a 1.796 punti. Al momento dell’insediamento di Obama il paniere delle blue chip valeva circa 8.000 punti.

La borsa di New York aveva aperto la seduta in lieve rialzo, in recupero dopo i cali del giorno precdente, sulla scia dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve da cui e’ emerso che il “tapering” potrebbe iniziare nei prossimi mesi. Ad alimentare i timori della riduzione del ritmo con cui la banca centrale acquista ogni mese 85 miliardi di dollari di Treasury e bond ipotecari e’ il dato odierno sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, scese piu’ delle attese e per la quinta volta consecutiva su sei.

Sul fronte valutario, si segnala la corsa del dollaro contro lo yen: il biglietto verde ha raggiunto quota 101,05, massimi del 10 luglio scorso.

Tornando ai sussidi, il dato sulle richieste settimanali e’ calato in cinque delle ultime sei settimane, un buon segno per il mercato del lavoro. I prezzi alla produzione sono scesi per il secondo mese consecutivo a ottobre ed esattamente come previsto. Anche oggi una serie di discorsi da parte di membri della Federal Reserve potrebbero condizionare l’umore degli operatori di borsa. Alle 6 sarà la volta della pubblicazione dell’indice della Fed di Philadelphia di novembre.

A livello societario, Green Mountain balza del 12,34% nel giorno dei conti. Il gruppo specializzato nel settore del caffe’ ha battuto le attese degli analisti sul fronte degli utili ma l’outlook e’ sotto le stime. La catena di negozi di prodotti scontati Dollar Tree scivola del 4,7% dopo avere registrato profitti trimestrali in calo e al di sotto del consensus. Il colosso del retail Target (-3,75%) ha invece tagliato le prospettive per l’intero anno fiscale e ha messo a segno utili trimestrali quasi dimezzati rispetto all’anno prima. L’investitore attivista Carl Icahn torna a fare parlare di se’: ha comprato una quota di Hologic, produttore di sistemi per la diagnosi medica.

Anche il fondo Crescendo Partners e’ tornato all’azione dicendo al consiglio di amministrazione della catena di accessori e calzature Aeropostale di mettere in vendita immediatamente il gruppo. L’idea e’ che il futuro della societa’ sarebbe migliore se finisse in mani private. General Motors reagisce con un +3,4% all’annuncio del dipartimento del Tesoro del completamento della vendita di 70,2 milioni di titoli del gruppo automobilistico che nel pieno della crisi finanziaria era stato salvato dal governo americano. Le restanti 31,1 milioni di azioni saranno cedute entro fine anno.

Sul valutario, l’euro riduce le perdite e segna al momento una performance praticamente invariata, con -0,01% a $1,3437; dollaro/yen +0,84% a JPY 100,86; euro/franco svizzero +0,06% a CHF 1,2319; euro/yen +0,87% a JPY 135,55.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,04% a $93,81 al barile, oro -0,87% a $1.247,10.

Quanto ai Treasuries, Il calo superiore alle attese delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione da’ un motivo in piu’ per temere il “tapering”, la riduzione del ritmo con cui la Federal Reserve acquista ogni mese 85 miliardi di dollari di Treasury e bond ipotecari. Per vedere se la banca centrale americana intende ridurre le sue misure di stimolo al meeting di dicembre sara’ cruciale il rapporto del lavoro relativo al mese di novembre e che verra’ diffuso il 6 dicembre prossimo. Il decennale e’ balzato sui massimi di due mesi al 2,817% e ora si trova al 2,806% con prezzi in calo di 4/32. Il titolo a tre mese vede invece rendimenti scendere allo 0,079%. Questo l’andamento delle altre scadenze: Titoli a 2 anni, rendimenti in aumento allo 0,286% Titoli a 5 anni, rendimenti in crescita all’1,388% Titoli a 30 anni, rendimenti in calo al 3,909%