Società

WALL STREET: DOW CHIUDE SOTTO I 10.300 PUNTI

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Nell’ultima ora di contrattazioni i listini americani hanno accelerato il trend al ribasso e il Dow Jones ha chiuso la seduta portandosi al di sotto di quota 10.300, il livello piu’ basso dal 28 febbraio 2002. A deprimere i mercati, le preoccupazioni relative agli utili societari, la cui stagione si avvicina. Gli investitori temono che un incremento dei tassi d’interesse, ovvero di un aumento dei costi sui prestiti per le imprese, potrebbe incidere negativamente sui bilanci aziendali.

Come infatti emerge da un sondaggio condotto dal Nabe (National Association of Business Economics U.S.), l’associazione nazionale per l’economia aziendale, secondo molti analisti di finanza aziendale, il recupero della congiuntura economica americana non e’ un fuoco di paglia. E questo aumenta le probabilita’ di un eventuale incremento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve.

Sui listini in generale in calo chip, biotech, software, hardware, tlc, costruzioni, trasporto aereo e petroliferi. Buona la performance delle bevande analcoliche, sulla scia del giudizio positivo di Credit Suisse First Boston sul colosso Coca-Cola (KO – Nyse). Bene anche oro e utility.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.812,49 (-2,10%)
Il Dow Jones a 10.281,67 (-1,40%)
L’S&P 500 a 1.131,87 (-1,47%)

Sul fronte macroeconomico, gli investitori hanno accolto negativamente il dato sulla vendita di case esistenti nel mese di febbraio, attestatosi al secondo livello piu’ alto della storia americana. Il dato, di per se’ positivo in quanto rivela che la ripresa economica e’ alle porte, rafforza i timori di un rialzo dei tassi d’interesse.

E cosi’, il mercato ha abbandonato l’iniziale interesse per alcuni titoli del settore high tech, spinto soprattutto dalle note positive della banca d’affari Lehman Brothers e dell’istituto di ricerca Forrester Research sulla ripresa della spesa per l’Information Technology. Il colosso delle infrastrutture per Internet Cisco System (CSCO – Nasdaq) che all’inizio di seduta guadagnava sulla scia della nota positiva della banca, ha chiuso in calo di oltre il 2%.

Sul Nasdaq, in particolare hanno perso terreno i titoli dei semiconduttori, tra cui Intel (INTC – Nasdaq) e Xilinx (XLNX – Nasdaq). Ricordiamo che venerdi’ la trimestrale della societa’ di chip Micron Tech (MU – Nyse) ha messo in luce la debole domanda di semiconduttori. E il settore ha scontato anche oggi questa cattiva notizia. Anche Texas Instruments (TXN – Nyse) ha registrato un ribasso.

Nemmeno le infrastrutture per semiconduttori hanno avuto una buona giornata, nonostante i guadagni d’inizio seduta. Hanno chiuso in ribasso Applied Materials (AMAT – Nasdaq), Kla-Tencor (KLAC – Nasdaq) e Novellus Systems (NVLS – Nasdaq), che non hanno tratto vantaggio dal rialzo dei target price da parte della banca d’affari Salomon Smith Barney.

Male anche il settore software, che ha assistito alle cattive performance di Microsoft (MSFT – Nasdaq) e Oracle (ORCL – Nasdaq).

Sul Dow Jones, negativa la performance del titolo del colosso del tabacco Philip Morris (MO – Nyse) dopo il verdetto secondo cui le sigarette “light” sono mortali quanto quelle normali.

Sul listino industriale ha pesato anche McDonald’s Corp. (MCD – Nyse), dopo il profit warning sul primo trimestre lanciato venerdi’. J.P. Morgan Securities ha ridotto il rating sul colosso dei fast food da ‘long-term buy’ a ‘market perform’.

Male anche il colosso industriale General Electric (GE – Nyse) e il titolo della banca d’investimenti J.P. Morgan (JPM – Nyse), che non e’ riuscito a mantenere i guadagni delle prime battute della sessione, sulla scia del ‘buy’ riconfermato quest’oggi da Ubs Warburg.

In calo, infine il settore petrolifero: la minaccia di un allargamento del conflitto in Iraq sembra essere diminuita, e con questa anche i prezzi del petrolio. Hanno chiuso in rosso Exxon Mobil (XOM – Nyse) e BP Amoco (BP – Nyse).

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