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Wall Street debole in avvio, occhi puntati su Fed e dollaro

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Partenza in frazionale ribasso per il mercato azionario Usa: la debolezza dei listini vista nella prima mattinata si e’ moderata lievemente, dopo che il dollaro ha iniziato a bruciare i guadagni iniziali. Al momento la valuta americana e’ in progresso dello 0.2% sulle valute rivali. Il Dow cede lo 0.32% a quota 1097.61, il Nasdaq lo 0.24% in area 2396.54, mentre l’S&P 500 lascia sul campo lo 0.42% a 1160.46 punti.

Non aiuta la pesantezza delle borse asiatiche ed europee, anche se l’indice di Shanghai ha rappresentato un’eccezione, con un rialzo dell’1.2% in rimonta dopo i momenti difficili di avvio seduta.

Tra le singole blue chip in Usa, si mette in evidenza American Express, favorito dalla promozione a Buy da Neutral da parte degli analisti di SunTrust. In controtendenza anche Microsoft, DuPont, CocaCola e Intel.

La seduta e’ priva di dati macro ed e’ gia’ proiettata verso alcuni market movers in arrivo in serata. Tutto si giochera’ con ogni probabilita’ nel primo pomeriggio quando i trader conosceranno i contenuti delle minute dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve.

Nelle sale operative sta prendendo piede l’idea che la banca centrale varera’ una nuova serie di misure di allentamento monetario per alimentare la ripresa zoppicante dell’economia, come hanno evidenziato chiaramente gli ultimi dati macro, in particolare sul fronte del lavoro e dell’immobiliare.

Il clima attendista e’ spiegato anche dall’appuntamento con i conti trimestrali del colosso dei semiconduttori Intel, in calendario a mercati chiusi. Sempre sul fronte societario Pfizer ha comprato King Pharmaceuticals per $3.6 miliardi in contanti ($14.25 per azione). L’operazione rappresenta un premio del 40% sul prezzo di chiusura dei titoli King ieri.

Tornando in ambito trimestrale, in settimana altri giganti di Wall Street riporteranno i risultati fiscali. Tra questi JP Morgan Chase, Google (entrambi giovedi’) e General Electric (venerdi’).

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna novembre scendono dello 0.06% a quota $82.16 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna un -0.16% a $1352.20 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro cede lo 0.32% a quota $1.3832. Quanto ai Treasury, i prezzi sono ai massimi di seduta, con il rendimento sul decennale lascia sul campo 1 punto base attestandosi al 2.380%.