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WALL STREET CONTRASTATA, MA CHE RECUPERO!

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La seduta di borsa si e’ chiusa con gli indici contrastati e in netto recupero rispetto ai minimi giornalieri. Spinti al ribasso dagli ultimi commenti di alcuni esponenti della Federal Reserve (tra cui il presidente Bernanke) e dai timori sull’economia, i listini sono arrivati a segnare perdite superiori al punto percentuale nell’arco della seduta per poi recuperare terreno nell’ultima ora di scambi. Il Dow Jones (in ribasso di oltre 200 punti a meta’ giornata) ha chiuso con un calo dell 0.37% a 12213, l’S&P500 ha ceduto lo 0.34% a 1326, il Nasdaq ha guadagnato lo 0.07% a 2260.

A permettere agli indici di arginare le perdite sono stati alcuni commenti espressi sul canale finanziario CNBC Usa relativi al piano di salvataggio sulla societa’ assicuratrice di bond, Ambac Financial (ABK), in “buon progresso”, e le dichiarazioni del CEO del colosso network Cisco Sytems(CSCO), che si e’ detto “maggiormente fiducioso” sull’outlook di lungo termine.

La situazione sui mercati resta comunque incerta e le dichiarazioni dei governatori della Fed confermano le difficili condizioni che stanno caratterizzando l’economia piu’ potende del mondo. Intervenuto in una conferenza ad Orlando, Florida, il capo della Banca Centrale, Ben Bernanke, ha affermato che i pignoramenti e le insolvenze sul ripagamento dei mutui da parte delle famiglie americane continueranno nei prossimi mesi e che la disparita’ tra domanda ed offerta avra’ l’effetto di trascinare ulteriormente al ribasso i prezzi degli immobili negli Stati Uniti. Inoltre il chairman della Federal Reserve ha detto che “le banche statunitensi dovrebbero svalutare ulteriormente i mutui ipotecari su abitazioni il cui prezzo e’ diminuito, così da aiutare chi ha contratto un prestito ad evitare il pignoramento”.

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Gli operatori hanno reagito male all’annuncio e continuano a sperare in un proseguimento della politica accomodante da parte della Federal Reserve per permettere all’economia di difendersi dalla minaccia della recessione e ripartire. Il governatore Mishkin ha affermato di intravedere “un significativo rischio al ribasso” per la crescita economica, accompagnato da un incremento della disoccupazione nei prossimi mesi. Il presidente della Fed del distretto di Dallas, Fisher, ha infine evidenziato come l’attuale dinamica inflazionistica non sia da ritenersi incoraggiante (alimentando nuove paure sul fenomeno della stagflazione): non e’ infatti detto che l’indebolimento dell’attivita’ economica si traduca in un raffreddamento dei prezzi.

A causa della forte contrazione del settore manifatturiero a cui si e’ assistito di recente e ad altri segnali preoccupanti sull’economia a stelle e strisce, gli operatori ritengono che il prossimo 18 marzo la Fed possa attuare un ulteriore abbassamento del costo del denaro pari a 75 punti base. I futures sui fed funds scontano una probabilita’ del 74% che cio’ accada, per cui un taglio di 50 punti e’ una certezza.

Quest’anno la Banca Centrale ha operato due riduzioni del costo del denaro che hanno portato i tassi a breve all’attuale 3.0%. Saranno di rilevante importanza i numeri che verranno diffusi il prossimo venerdi’ sul rapporto occupazionale. Un aumento della disoccupazione potrebbe creare panico tra gli investitori poiche’ rappresenterebbe un’ulteriore conferma dell’ingresso in recessione per l’economia americana.

L’indice S&P500 e’ in calo -9% dall’inizio dell’anno ed ha ceduto il 16% dai massimi registrati ad ottobre. La stagione degli utili non e’ stata particolarmente esaltante, ma si e’ rivelata probabilmente migliore di quanto avevano stimato gli analisti. I profit warning lanciati dalle aziende per i prossimi mesi, tuttavia, rappresentano senz’altro un campanello d’allarme per il comparto societario. Nell’after hour di lunedi’ sera, la catena retail specializzata nella vendite di libri, Barnes & Noble (BKS), ha annunciato che il 2008 potrebbe rivelarsi un anno “particolarmente” difficile.

Nel comparto hi-tech, altro warning dal colosso dei chip Intel (INTC), costretto a ridurre le stime sui margini lordi per via di un inatteso abbassamento dei prezzi delle memorie flash di tipo NAND, superiore al previsto. In ribasso l’intero gruppo dei titoli finanziari, depresso dalla debole performance di Citigroup (C) scivolato a sua volta ai minimi di nove anni. Merrill Lynch (MER) ha tagliato le stime sui risultati fiscali della banca d’affari, Wachovia ha invece ridotto l’outlook per le banche d’investimento Bear Stearns (BSC), Goldman Sachs (GS), Lehman (LEH), e Morgan Stanley (MS).

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha chiuso in netto ribasso allontanandosi dai recenti massimi. I futures con consegna aprile hanno archiviato la sessione a quota $99.52 al barile, in calo di $2.93. Sul valutario, euro stabile nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5207. Vendite sull’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in ribasso di $17.90 a $966.30 all’oncia. In calo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.5790% dal 3.53%.

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