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WALL STREET CONTRASTATA, IN RECUPERO DAI MINIMI

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A meta’ giornata Wall Street procede contrastata. I listini sono comunque lontani dai depressi livelli toccati nel preborsa, spinti dalla notizia secondo cui la Casa Bianca ed il Dipartimento del Tesoro stanno valutando l’utilizzo di fondi previsti dal programma TARP (originariamente mirato esclusivamente al settore finanziario) per salvare l’industria automobilistica dopo il “no” del Senato al passaggio del pacchetto di aiuti governativi da $14 miliardi.

Nella nottata il Senato americano aveva respinto il piano di salvataggio da $14 miliardi, gia’ approvato nei giorni scorsi dalla Camera. Il fatto ha originato un crollo dei titoli GM e Ford nel preborsa, scesi fino a segnare perdite superiori al 30%, per poi recuperare verso la linea di parita’ sulla notizia del possibile intervento di Washington.

General Motors e Chrysler potrebbero presto dichiarare la bancarotta a causa degli insufficienti fondi a disposizione. Stando ad un articolo apparso sul Wall Street Journal la prima avrebbe gia’ contattato banchieri ed avvocati per studiare la richiesta di accesso al processo di amministrazione controllata, e annunciato una drastica riduzione delle attivita’ produttive nel Nord America a partire dal primo trimestre.

A preoccupare gli operatori e’ anche la situazione all’interno del comparto bancario. L’amministratore delegato di Jp Morgan ha ammonito su perdite “terribili” nel quarto trimestre, sostenendo comunque che il rischio di una grande depressione al momento non esiste, mentre Bank of America ha annunciato un taglio di 35 mila posti di lavoro nell’arco dei prossimi tre anni in risposta al deterioramento dell’economia. In calo anche il colosso delle carte di credito American Express a causa dei commenti negativi di Deutsche Bank.

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Sul fronte macro, nuovo calo delle vendite al dettaglio nell’ultimo mese che, scendendo dell’1.8% si sono comunque attestate a livelli migliori del consensus. In ribasso anche i prezzi alla produzione: la contrazione di novembre e’ pari a -2.2%, leggermente maggiore delle stime degli economisti che erano per un ribasso del 2.0%. E’ cresciuta a sorpresa la fiducia dei consumatori, spiazzando gli economsiti che avevano invece pronosticato un calo.

Sugli altri mercati, in ribasso il petrolio: i futures con consegna gennaio sono in calo di $3.10 a $44.88 al barile. Sul valutario, euro stabile nei confronti del dollaro a quota 1.3344. Arretra l’oro a $823.90 l’oncia (-$2.70). In ribasso i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.7160%.

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