Società

Wall Street ci prova: ricoperture. Ma la settimana chiude male a -5.0%

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C’e’ stata voglia di ricoperture a Wall Street prima del lungo week end di festivita’ che riportera’ gli operatori al lavoro martedi’ prossimo. In vista della festivita’ del 4 luglio, infatti, i broker hanno preferito mettere da parte(almeno per alcuni istanti) le posizioni di vendita aiutando gli indici a risollevarsi sul finale, tanto che per pochi momenti sono rispuntati i segni piu’.

L’effetto positivo di qualche speculatore non e’ pero bastato a far archiviare la giornata con il segno positivo. Il Dow chiude la settima seduta consecutiva al ribasso, la nona per Nasdaq e S&P 500.

Il Dow chiude con un -0.48% a 9686 punti (-47 punti), il Nasdaq cede lo 0.46% a 2092 (-10 punti), l’S&P 500 lascia sul terreno lo 0.47% a 1023 (-5 punti).

A livello settimanale, i tre indici hanno perso nell’ordine il 4.5%, il 5.9% e il 5%. Peggior 5 giorni di contrattazioni dal 7 maggio.

Nella seduta odierna, il peggior settore e’ stato quello finanziario (-0.8%), seguito dalle risorse di base (-0.43%). Giu’ anche gli energetici (-0.22%). Tengono i tecnologici e le utilities con incrementi frazionali.

Dopo le cifre deboli di ieri, in particolare quelle relative ad attivita’ manifatturiera e alla situazione occupazionale nel settore privato, oggi i numeri sul mercato del lavoro possono essere interpretati in modi diversi, come dimostra la reazione schizofrenica degli investitori. Il tasso di disoccupazione ha evidenziato un miglioramento inatteso al 9.5% dal 9.7%, accompagnato tuttavia da una perdita di posti di lavoro piu’ pesante delle previsioni. In un primo momento il mercato si e’ spinto in rialzo, ma poi ha fatto fatica.

Il calo di 125 mila posti di lavoro di giugno e’ superiore alle 100 mila unita’ previste. La forza lavoro nel settore privato e’ pero’ salita di 83 mila posti, un miglioramento dall’incremento di 33 mila del mese precedente (dato che e’ stato rivisto).

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Altro dato che ha deluso, quello sugli ordini alle fabbriche scesi dell’1.4% in maggio, circa il triplo di quello che gli economisti si aspettavano. Il dato infligge un altro duro colpo al morale del mercato e sottolinea come la crescita economica rischia di essere piu’ anemica del previsto se non addirittura azzerarsi. Proprio l’attivita’ manifatturiera che invece sembrava essere il motore trainante della ripresa.

Sugli altri mercati, le quotazioni del greggio scambiano in calo. I futures con consegna agosto hanno ceduto $0.74 attestandosi a quota $72.21 al barile. L’oro segna +5 a quota $1.212 l’oncia. Il cross euro/dollaro si trova a $1.2547 (+0.17%), dopo aver riagguantato a livello intraday $1.26. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 2.9790% dal 2.927% di ieri.