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WALL STREET CHIUDE CON UN TONFO DELUSA DALLA FED

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Chiusura col segno meno per le borse USA, che sprofondano dopo l’annuncio della Federal Reserve sui tassi di interesse.

La banca centrale americana ha deciso di tagliare i tassi di 50 punti base, deludendo gran parte degli investitori pronti a festeggiare una riduzione dello 0,75%. Il tasso sul ‘Fed Fund’ e’ adesso al 5%.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.857,45 (-4,81%), il Dow Jones ha chiuso a 9.720,76 (-2,39%), l’S&P 500 a 1.142,62 (-2,41%) e il Russell 2000 a 444,47 (-1,51%).

A subire piu’ pesantemente la decisione della Fed e’ il Nasdaq che precipita ai minimi dal novembre 1998 e lascia sul campo quasi il 6% rispetto ai massimi della giornata.

Crolla anche il Dow Jones. L’indice delle blue chip, che a meta’ seduta, grazie all’aspettativa di un taglio dei tassi di 75 punti base, si era spinto sopra quota 10.000 punti, termina di poco sopra i 9.700 punti, ad un soffio dai minimi toccati nella seduta di venerdi’.

Come era stato ampiamente previsto dalla maggior parte dei commentatori a Wall Street, Greenspan e gli altri governatori hanno dunque optato per un taglio di “soli” 50 punti base, deludendo le speranze della maggior parte degli investitori che vedevano in una manovra “piu’ aggressiva” la ragione per una ripresa dei mercati.

Dopo i pesanti rovesci della settimana scorsa, con il Dow Jones Industrial Average sceso di ben il 7,7%, gli investitori aspettavano come un toccasana la decisione del Federal Open Market Committee (FOMC), anche se un taglio dei tassi di 75 punti base sarebbe stato piuttosto insolito.

Durante gli ultimi 14 anni con Alan Greenspan come presidente, la Fed non ha mai varato una manovra sui tassi di tale entita’, ne al ribasso ne al rialzo.

Ma questi sono tempi eccezionali. Il mercato, adesso, punta gia’ gli occhi sul prossimo incontro del FOMC, che si terra’ tra 8 settimane il 15 maggio.

“C’e’ stato un completo cambiamento nella psicologia degli investitori”, ha commentato Jake Dollarhide di Frederick Russell Investment Management, “la gente ha perso la fiducia nel mercato azionario”.

Se il mercato ha bocciato la mossa della Fed, piu’ ottimisti sono analisti e commentatori, che sottolineano come Greenspan abbia lasciato la porta aperta a un ulteriore taglio dei tassi, anche prima del prossimo meeting del FOMC.

Secondo Greg Ip, stock market reporter per il Wall Street Journal, “l’aspettativa di un taglio di 0,75 punti e’ nata solamente una settimana fa, in coincidenza con un brusco calo degli indici di borsa e non si puo’ pensare che la Fed stia dietro agli umori momentanei dei mercati”.

Ip ritiene pero’ che la Fed e’ “comunque pronta a un intervento anticipato sui tassi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Ian Shepherdon, chief US economist per High Frequency Economics, secondo cui “il FOMC sembra molto piu’ preoccupato di quello che vorrebbe ammettere, ed e’ quindi pronto ad ulteriori tagli, forse gia’ a breve”.

John Lipsky, chief economist per JP Morgan Chase, si dice convinto che “il taglio di oggi non sia sufficiente a ridare fiato all’economia e alla finanza USA. Ce ne saranno altri, e penso che prima o poi i tassi scenderanno sino al 4%, o oltre”.

Tra i titoli che oggi hanno strappato rialzi d’eccezione sulle borse americane:

1) Supergen Inc. (SUPGZ – Nasdaq) – +106,06%;
2) Cedar Income Fund, Ltd. (CEDR – Nasdaq) – +55,26%;
3) Classica Group (TCGI – Nasdaq) – +42,86%;
4) US Laboratories (USLBW – Nasdaq) – +27,54%;
5) Universal Access (UAXS – Nasdaq) – +24,32%.

I ribassi si sono invece particolarmente accaniti contro:

1) GenStar Therapeutics (GNT – Amex) – -24,81%;
2) Plantronics (PLT – Nyse) – -22,86%;
3) Lastminute.com (LMIN – Nasdaq) – -22,22%;
4) Three-Five Systems (TFS – Nyse) – -18,78%;
5) Lucille Farms (DCRN – Nasdaq) – -17,65%.

Sui listini in generale hanno mostrato una tendenza al rialzo il settore calzaturiero, prodotti per la casa, servizi petroliferi, cartario, alluminio, giocattoli, cosmetici, edilizio, alimentare.

In calo invece il settore ristorazione, bancario, brokeraggio, bevande analcoliche, componenti per chip, infrastrutture per le telecomunicazioni, telecomunicazioni, tabacco, aerospaziale, abbigliamento, auto.

Tra i principali titoli in movimento in giornata a Wall Street:

Nel settore semiconduttori:

Philips (PHG – Nyse), il gigante olandese dell’elettronica, ha previsto per il primo trimestre 2001 una riduzione del 10% del risultato operativo del settore dei semiconduttori. Riviste le attese anche per il fatturato trimestrale la cui crescita dovrebbe essere del 7% e non del 15% stimato sino alla scorsa settimana. Il titolo ha perso quasi il 7,25% .
(Vedi Chip: Philips lancia ‘profit warning’)

Nel settore finanziario:

La banca d’affari Goldman Sachs (GS – Nyse) ha reso noto oggi il bilancio del primo trimestre 2001, terminato il 23 febbraio. La societa’ ha registrato utili per $1,40 ad azione, il 13% in meno rispetto allo stesso periodo del 2000 ma sufficienti a superare le stime degli analisti di Wall Street, che avevano previsto utili pari a $1,29 per azione. Il titolo ha perso oltre il 3%.
(Vedi Utili: in calo per Goldman Sachs nel primo trim.)

Nel settore Internet:

Continua la saga del ‘downgrade fantasma’ della banca d’affari Goldman Sachs (GS) sul colosso Internet Terra Lycos (TRLY – Nasdaq). Il rapporto e’ riapparso oggi, sembra in versione definitiva. Il titolo Terra Lycos ha perso oltre il 4,5%.
(Vedi Goldman: riappare ‘downgrade fantasma’ su TLRY)