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WALL STREET CEDE TERRENO SULL’ALERT DUBAI

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Chiusura in territorio negativo per i listini azionari di New York, con le perdite che fanno eco a quelle viste sui mercati dei Paesi in via di Sviluppo, dopo che il ritardo di Dubai nel saldamento dei debiti ha innervosito gli investitori americani. Il Dow Jones ha ceduto l’1.48% a 10309, l’S&P500 l’1.72% a 1091, il Nasdaq e’ arretrato dell’1.73% a 2138.

I timori suscitati dalla crisi dell’Emirato hanno spinto al ribasso le materie prime, che accusano il calo piu’ marcato da luglio, mentre i prezzi dei Titoli di Stato sono cresciuti nettamente e il dollaro ha rimbalzato dello 0.8% contro il basket delle sei principali valute concorrenti. Gli swap sul default creditizio (CDS) sono schizzati al rialzo, con quelli legati al debito venduto dal fondo sovrano di Dubai che hanno registrato un incremento di 134 punti base a 675.

L’indice Chicago Board Options Exchange Volatility, il benchmark meglio noto come VIX che misura la volatilita’ degli scambi sui mercati, ha registrato un rialzo del 18% a quota 24.07. Il rendimento sui Treasury a due anni e’ scivolato invece sui minimi di dicembre.

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“Il mondo vuole vedere quanto questo influira’ sulla propensione al rischio degli investitori”, ha commentato poco prima della chiusura dei mercati Donald Ross, global strategist di Titanium Asset Management. “Questa e’ una questione abbastanza grossa da mettere in crisi la durata e la rapidita’ del rally azionario”.

Dubai World, il veicolo di investimento del governo degli Emirati, zavorrato da $59 miliardi di passivita’, e’ a rischio default dopo aver tentato di posticipare il pagamento della maggior parte del suo debito. La notizia ha lanciato l’allarme sulle Borse di tutto il mondo, che hanno accusato pesanti cali ieri, quando Wall Street era chiusa in occasione della festivita’ del Thanksgiving.

Tra i settori, come era naturale aspettarsi, a pagare dazio sono soprattutto le banche. Secondo alcuni analisti la crisi e’ tuttavia solo momentanea e non dovrebbe avere un impatto pesante e duraturo sugli altri mercati. Tuttavia, avvertono alcuni trader, gli investitori stanno cercando di trarre qualche profitto, utilizzando la crisi di Dubai World come una scusa per vendere.

Gli operatori hanno inoltre seguito da vicino i numeri circa le vendite del Black Friday, ovvero il giorno in cui prende ufficialmente il via negli Stati Uniti la stagione dello shopping natalizio, per vedere se i consumatori americani sono pronti a tornare a mettere mano al loro portafoglio.

Lo yen ha ridotto i guadagni dopo che il ministro delle Finanze giapponese, Hirohisa Fujii, ha detto che potrebbe mettersi in contatto con Stati Uniti ed Europa per intraprendere azioni sul mercato dei cambi valutari, sottolineano il timore che il rafforzamento della valuta del Sol Levante infliggera’ un duro colpo all’economia, comprimendo le esportazioni.

A livello settoriale le migliori performance sono state segnate dai comparti: Volatility-VXX +4.9%, U.S. Dollar-UUP +1.1%, Natural Gas-UNG +0.6% e 20+ yr Treasuries-TLT +0.3%. Tra i piu’ forti ribassi: oal-KOL -3.7%, Global Shippers-SEA -2.7%, Crude Oil-USO -2.7%, Oil Services-OIH -2.6%, Metals and Mining-XME -2.5%, Steel-SLX -2.5%, Silver-SLV -2.4% e Wind Energy-FAN -2.4%.