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WALL STREET CEDE TERRENO, ALERT OCCUPAZIONE

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Chiusura di seduta in rosso per gli indici azionari americani. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.83% a 10336 (con un calo improvviso di 90 punti nella fase finale della seduta – vede dopo), l’S&P500 lo 0.84% a 1099, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.54% a 2173. La contrazione dell’attivita’ nel settore dei servizi ha fatto da contraltare all’aggiornamento incoraggiante (si fa per dire) sui sussidi di disoccupazione e all’annuncio di Bank of America di ripagare i fondi ricevuti dal governo. Il calo improvviso di Wall Street e’ stato messo in relazione con la sospensione delle audizioni per la conferma al secondo mandato di Ben Bernanke, sospensione chiesta da alcuni senatori. Ha contribuito al ribasso anche il netto calo di titoli guida come Apple (AAPL) e Goldman Sachs (GS) dai loro massimi.

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L’attenzione maggiore degli operatori e’ comunque incentrata sul rapporto occupazionale in programma per venerdi’, prima dell’apertura delle borse. Le stime degli analisti sono per una perdita di 125 mila posti di lavoro, il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere stabile al 10.2%. “E’ normale che gli operatori non si sbilancino” ha dichiarato Tim Knepp, CIO di Genworth Financial. “Il focus e’ sulla creazione di posti di lavoro, e’ questa la chiave per sostenere qualsiasi tipo di rally”.

Nell’ultima settimana gli americani che hanno presentato domanda di indennita’ di disoccupazione sono diminuiti piu’ del previsto, sui minimi di oltre un anno, restando ancora una volta sotto quota 500 mila unita’. La produttivita’ e’ salita nel terzo trimestre, anche se in misura inferiore alle attese. A sollevare alcune preoccupazioni e’ stata pero’ la lettura del dato sull’indice ISM del setore dei servizi, in contrazione e al di sotto delle stime.

Sul fronte societario, in rialzo Bank of America, anche se lontana dai massimi giornalieri toccati sulla scia dell’annuncio del piano per restituire i $45 miliardi ricevuti nell’ambito del programma di salvataggio federale TARP. A segnare rialzi maggiori all’1% all’interno del Dow Jones sono stati Intel e l’operatore telecom AT&T; i maggiori ribassi sono stati accusati invece da American Express, Alcoa e 3M.

I titoli delle grosse societa’ di carte di credito hanno archiviato la seduta a Wall Street in netto calo. American Express ha lasciato sul terreno il 5.29%, Discover Financial e’ arretrata del 2.88%, Visa -2.66%, -2.58% per Mastercard. A mettere pressione ai titoli sarebbe stato un articolo pubblicato dal Wall Street Journal in cui si legge che a causa dell’aumento dei tassi d’interesse e dei piu’ contenuti limiti di spesa consentita, molti consumatori americani potrebbero optare per diverse forme di pagamento durante la stagione delle festivita’.

Intanto dagli ultimi dati a disposizione risulta che nel weekend del Black Friday, che ha dato il via alla stagione delle festivita’, le vendite nei punti vendita siano andate peggio del previsto. Cio’ conferma che l’economia Usa e’ sull’orlo di un “double dip” cioe’ sta per entrare nella seconda gamba della recessione, nella nota figura a W.

Tra le altre news di rilievo, l’audizione del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke al Senato per la conferma al secondo mandato. Il n.1 della Banca Centrale Usa ha dichiarato che lavorera’ con i legislatori per dare un nuovo assetto al sistema finanziario del Paese.

Sugli altri mercati, sul valutario, in lieve progresso l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ pari a 1.5073. In ribasso il greggio. I futures con consegna gennaio hanno ceduto $0.14 a $76.46 al barile. In progresso l’oro: i futures con scadenza febbraio si sono attestati a quota $1218.20 (+$5.20) l’oncia. In progresso infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.38%.