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WALL STREET AVANZA, MA CON IL FRENO TIRATO

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Altra seduta volatile per gli indici azionari americani, conclusasi con un modesto rialzo dopo che gli operatori hanno digerito gli ultimi risultati societari e macroeconomici. Gli utili di Goldman Sachs e Johnson & Johnson hanno relativamente rincuorato gli operatori sulla stagione delle trimestrali, ma i dati sulla congiuntura Usa hanno impedito ai listini di avanzare con maggiore convinzione. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.33% a 8359, l’S&P500 lo 0.53% a 905, il Nasdaq lo 0.36% a 1799.

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La grossa banca americana, probabilmente quella che meglio ha retto al ciclone dei mutui subprime, ha registrato risultati fiscali nettamente superiori alle attese degli analisti nel secondo trimestre. Il titolo ha comunque archiviato la sessione non distante dalla linea di parita’, dopo essere avanzato di oltre 5 punti percentuali nella seduta precedente, spinto dai commenti favorevoli dell’influente analista Meredith Whitney.

In discreto rialzo invece il titolo Johnson & Johnson dopo che l’azienda di prodotti di largo consumo (componente del Dow Jones) ha comunicato utili in calo del 3.5% nell’ultimo periodo fiscale, comunque superiori al consensus del mercato. Dopo la chiusura delle borse sara’ il colosso dei chip Intel a diffondere i risultati trimestrali. Tra le altre societa’, da segnalare il warning lanciato da Dell (costato al titolo oltre 8 punti percentuali) e le stime migliori del previsto dell’operatore ferroviario CSX (azione in progresso +6.80%).

In chiaroscuro i dati macroeconomici. Nell’ultimo mese le vendite delle societa’ retail statunitensi hanno battuto le previsioni con un rialzo dello 0.6%, guidate pero’ dalla componente dei prezzi energetici, che potrebbero rappresentare una minaccia sul lungo periodo.Inoltre, i prezzi alla produzione sono saliti dell’1.8% il mese scorso (maggiore incremento da novembre 2007), una cifra nettamente superiore alle stime, che erano in media pari a un rialzo dello 0.9%. In calo dell’1% infine le scorte di magazzino (stime -0.8%).

“Sembra mancare l’entusiasmo generale in questo mercato” afferma Darin Newsom, senior analyst del gruppo DTN. “C’e’ bisogno di un consistente pattern di notizie positive per assistere ad una reazione dei listini”. Ricordiamo che l’azionario statunitense ha guadagnato oltre il 30% dai minimi di marzo, ma nelle ultime quattro settimane ha consumato parte dei guadagni chiudendo sempre in rosso.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico ancora in calo il petrolio. I futures con scadenza agosto hanno ceduto 17 centesimi a $59.52 al barile. Sul valutario euro in ribasso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’’ a New York il cambio tra le due valute e’ di $1.3938. Stabile l’oro. I contratti con scadenza agosto sono avanzati di $0.30 a $922.80. Negativi infine i Titoli di Stato. Il rendimento sui Treasury a 10 anni e’ salito al 3.4470% dal 3.3460% di lunedi’.