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Wall Street arretra, pesa paura default

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NEW YORK (WSI) – Dopo aver ignorato il problema, negli ultimi giorni i mercati incominciano a preoccuparsi seriamente della paralisi federale americana e della prospettiva di un default tecnico parziale. Al settimo giorno di shutdown Wall Street chiude in calo col Dow Jones a -0,91% sotto la soglia psicologica dei 15.000 punti, attestandosi a 14.936,11 punti. Male anche il Nasdaq e l’indice S&P500, che cedono rispettivamente lo 0,98% a 3.770,38 puynti e lo 0,85% a 1.676,12 punti.

Non solo la crisi del debito americana non ha registrato miglioramenti nel fine settimana, ma la posizione di John Boehner, lo Speaker della Camera e rappresentante dei Repubblicani, si è irrigidita. Boehner ha detto che se il Presidente Barack Obama si rifiuterà di negoziare ancora, gli Stati Uniti avrebbero fatto default.

Per via della paralisi federale che ormai dura da una settimana – il cosiddetto ‘shutdown’ – il governo a Washington non può spendere un dollaro per le attività non essenziali. Se raggiungessero il tetto del debito, gli Stati Uniti farebbero default per la prima volta nella storia. Secondo Obama i conservatori al Congresso stanno giocando con il fuoco.

Il braccio di ferro tra Casa Bianca e repubblicani al Congresso sembra tuttavia spianare la strada al governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke: e’ improbabile che negli ultimi due meeting che presiedera’ prima della fine del suo mandato – prevista a fine gennaio – decida di ridurre le misure di stimolo all’economia.

Secondo Barry Ritholtz, analista e ceo di Fusion Iq, uno shutdown prolungato per un mese potrebbe portare ad una correzione tra il 20 e il 30%.

Sul valutario, euro +0,15% a $1,3577. Dollaro/yen -0,50% a JPY 96,97; euro/franco svizzero -0,29% a CHF 1,2259, euro/yen -0,36% a JPY 131,64.

Sul versante delle commodities, i futures petrolio -1,06% a $102,74. Oro +0,16% a $1.311,80 l’oncia. Quanto ai Treasuries, i rendimenti decennali scendono al 2,62%: persi 32 punti base in un mese.