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WALL STREET ARCHIVIA NOVEMBRE IN BUON RIALZO

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Il mercato azionario americano ha chiuso il mese di novembre in rialzo, con una settimana “corta” per le feste di Thanksgiving, e con il dollaro in calo ai nuovi minimi assoluti nei confronti dell’euro.

L’indice Dow Jones Industrial Average ha chiuso venerdi’ invariato (-0.03%) a quota 9782, il Nasdaq Composite e’ salito dello 0.36% a 1.960 e lo S&P 500 e’ finito praticamente piatto (-0.25%) a 1.058.

Buono il risultato globale per la settimana degli indici americani: il Nasdaq e’ salito del 3.5%, il Dow Jones Industrial Average dell’1.5%.

Il volume di scambi a Wall Street e’ stato, in questo venerdi’ succesivo a Thanksgiving, il piu’ basso in assoluto dal 1998 (480 milioni di azioni passate di mano al Nyse), perfino inferiore a quello che di solito e’ il giorno dell’anno borsistico con meno scambi in assoluto dell’anno.

Eppure gli indicatori interni del mercato sono stati tutti positivi, con i titoli in crescita che hanno superato quelli in calo per 1.821 a 1.199 sul New York Stock Exchange. Sul Nasdaq i titoli in rialzo hanno battuto quelli in ribasso per 1746 a 1.225, con circa 700 milion di titoli scambiati (di solito sono quasi 2 miliardi).

Nonostante la chiusura del mese in rialzo, la piazza finanziaria newyorchese non è riuscita a correre al ritmo atteso da analisti ed esperti dopo una messe di dati macroeconomici positivi – su tutti il Pil del terzo trimestre fiscale in crescita dell’8,2% e gli ordinativi di beni durevoli saliti a ottobre del 3,3% – apparendo frenata dal nuovo record dell’euro che, proprio in apertura di scambi, ha toccato, per la prima volta nella sua storia, quota 1,20 dollari.

L’impennata della valuta europea – nonostante un dollaro debole significhi maggiori possibilità di esportazioni per i beni statunitensi – ha messo in guardia gli investitori, preoccupati dalla possibilità che una simile crescita spinga Alan Greenspan e gli uomini della Federal Reserve ad alzare i tassi di interesse.

I fed funds (tassi a breve) – ancorati all’1%, la soglia più bassa dal 1945 – hanno contribuito, insieme al piano di stimolo dell’Amministrazione Bush incentrato su forti tagli al fisco, a far accelerare la locomotiva americana e a rimetterla in carreggiata dopo la recessione del 2001. Una ripresa, segnata dai numeri snocciolati nei giorni scorsi, ribadita dalla corsa agli acquisti natalizi scatenatasi oggi nel tradizionale ‘Black Friday’, data convenzionale di avvio della stagione natalizia e della ricerca dei regali da mettere sotto l’albero.

Così, in un clima ampiamente festivo – con gli investitori molto più interessati a fare la fila ai grandi magazzini che a vendere e acquistare azioni – la Borsa ha vissuto una giornata di guadagni contenuti trascinati dalla catena di ristorazione veloce McDonald’s (avanzata dell’1,6% dopo avere ricevuto un innalzamento delle proprie stime sugli utili annuali da parte di Prudential) e dalla società farmaceutica Schering Plough, salita del 4,3%. A spingerla è stata la decisione del presidente e amministratore delegato, Fred Hassan, di acquistare azioni del’azienda pari a 4,69 milioni di dollari mostrando la sua “fiducia a lungo termine nella società” (Wall Street Italia ha dato la notizia per prima in Italia nella sezione Rumors, in INSIDER).

Sempre sul fronte farmaceutico, male sono andate Pfizer e J&J (entrambe in calo dello 0,8%) ed Eli Lilly in flessione dell’1% alla vigilia del debutto sul mercato americano del Cialis, il farmaco contro l’impotenza destinato a rivaleggiare con il Viagra. Sul versante dei guadagni, spicca la catena di giocattoli Toys ‘R’ Us (+3,6%), galvanizzata dall’avvio della stagione dei regali e dalle stime di diversi suoi negozi in franchising che hanno annunciato di attendersi un ritorno alla profittabilità dopo mesi difficili.

Bene – come da un pò di tempo a questa parte – i titoli finanziari e quelli tecnologici. Al suono della campanella di fine scambi, Citigroup ha guadagnato lo 0,2% e Charles Schwab lo 0,9%. In ambito hi-tech, Microsoft è salita dell’1%, Intel dello 0,5% e Rambus del 18% (vedi in Titoli Caldi.