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WALL STREET APRE MALE, BERNANKE NON AIUTA

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Avvio di seduta in forte calo per gli indici azionari americani. Gia’ preoccupati per l’attuale situazione economica, gli operatori hanno premuto l’acceleratore sulle vendite dopo le dichiarazioni di Bernanke che hanno evidenziato come la tripla crisi dei mutui, del mercato immobiliare e del mercato finanziario continuera’ nei prossimi mesi. Il Dow Jones arretra dello 0.90% a 12148, l’S&P500 dello 0.70% a 1322, il Nasdaq perde lo 0.60% a 2245.

Intervenuto in una conferenza ad Orlando, Florida, il capo della Banca Centrale ha affermato che i pignoramenti e le insolvenze sul ripagamento dei mutui da parte delle famiglie americane continueranno nei prossimi mesi; la disparita’ tra domanda ed offerta avra’ inoltre l’effetto di trascinare ulteriormente al ribasso i prezzi degli immobili negli Stati Uniti. Inoltre il chairman della Federal Reserve ha detto che “le banche statunitensi dovrebbero svalutare ulteriormente i mutui ipotecari su abitazioni il cui prezzo è diminuito, così da aiutare chi ha contratto un prestito ad evitare il pignoramento”.

Gli operatori hanno reagito male all’annuncio e continuano a sperare in un proseguimento della politica accomodante da parte della Federal Reserve per permettere all’economia di difendersi dalla minaccia della recessione e ripartire. A causa della forte contrazione del settore manifatturiero a cui si e’ assistito di recente e ad altri segnali preoccupanti sull’attivita’ economica Usa, gli operatori ritengono che il prossimo 18 marzo la Fed possa attuare un ulteriore abbassamento del costo del denaro pari a 75 punti base. I futures sui fed funds scontano una probabilita’ del 74% che cio’ accada, per cui un taglio di 50 punti e’ una certezza.

Quest’anno la Banca Centrale ha operato due riduzioni del costo del denaro che hanno portato i tassi a breve all’attuale 3.0%. Saranno di rilevante importanza i numeri che verranno diffusi il prossimo venerdi’ sul rapporto occupazionale. Un aumento della disoccupazione potrebbe creare panico tra gli investitori poiche’ rappresenterebbe un’ulteriore conferma dell’ingresso in recessione per l’economia americana.

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L’indice S&P500 e’ in calo -9% dall’inizio dell’anno ed ha chiuso in ribasso tre delle ultime quattro sedute. La stagione degli utili non e’ stata particolarmente esaltante, ma si e’ rivelata probabilmente migliore di quanto avevano stimato gli analisti. I profit warning lanciati dalle aziende per i prossimi mesi, tuttavia, rappresentano senz’altro un campanello d’allarme per il comparto societario. Nell’after hour di ieri sera, la catena retail specializzata nella vendite di libri, Barnes & Noble (BKS), ha annunciato che il 2008 potrebbe rivelarsi un anno “particolarmente” difficile.

Nel comparto hi-tech, soffre il colosso dei chip Intel (INTC) dopo aver ridotto le stime sui margini lordi per via di un inatteso abbassamento dei prezzi delle memorie di tipo NAND, superiore al previsto. Tra i titoli finanziari, si muove al ribasso il colosso Citigroup (C) a causa della riduzione delle stime sugli utili da parte di Merrill Lynch (MER). Merrill ha anche confermato il rating “Sell” su Wachovia.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio continua a spingersi al rialzo. I futures con consegna aprile sono in progresso di $0.28 centesimi a $102.73 al barile. Sul valutario, euro in lieve progresso nei confronti del dollaro, a 1.5215. L’oro avanza di $2.00 a $986.20 all’oncia. Stabili i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 3.53%.

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