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WALL STREET: APRE FESTEGGIANDO IL NASDAQ

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Wall Street ha regalato al Nasdaq un rialzo d’apertura sull’onda di un rinnovato ottimismo sulla spesa al consumo negli USA e di speculazioni rialziste dopo le perdite nell’high tech di mercoledi’.

Buone notizie sono arrivate in mattinata dal fronte dei bilanci, nonostante il ‘profit warning’ lanciato da WorldCom, la seconda compagnia telefonica americana a lunga distanza.

Il gigante dei semiconduttori, Intel (INTC- Nasdaq) ha annunciato un accordo con Siemens per la fornitura di chip ai telefoni cellulari dell’azienda tedesca. L’accordo, della durata di tre anni, ha un controvalore di $3 miliardi di dollari.

Bene anche Electronic Data Systems (EDS – Nyse). La societa’ ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione in crescita del 15%, superando di due centesimi le stime degli analisti.

Dopo il tracollo di ieri, i tecnologici potrebbero dunque festeggiare degnamente il trentesimo compleanno del Nasdaq.

Segnali positivi giungono inoltre sul fronte dei consumi delle famiglie.

Questa mattina Wal Mart (WMT – Nyse), la piu’ grande catena di grandi magazzini degli USA, ha annunciato vendite in gennaio superiori del 13% rispetto allo stesso mese del 2000. Un segnale incoraggiante, che indica come i consumatori continuino a mettere mano al portafoglio.

A rincuorare i mercati sullo stato di salute dell’economia americana ci ha pensato anche il presidente della Federal Reserve di Chicago, Michael Moskow, che e’ anche membro del Federal Open Market Committee (l’organo della banca centale che decide in materia di tassi di interesse).

Secondo Moskow, che ha parlato mercoledi’ in serata, l’economia americana non sarebbe vicina alla recessione.

Un’ altra conferma dell aumento della domanda negli USA viene dal fronte petrolifero: la richiesta di greggio negli Stati Uniti in gennaio ha toccato una media giornaliera di 20,3 milioni di barili, la piu’ alta dal 1979. Lo ha riportato nella tarda giornata di mercoledi’ la ‘Energy Information Administration'(ETA).

L’ETA ha dichiarito che il dato di gennaio e’ risultato superiore del 9% rispetto allo stesso mese del 2000, quando la domanda si era fermata a 18,6 milioni frenata dalle preoccupazioni per il millenium bug.

La domanda e’ comunque in calo di 400.000 barili rispetto a dicembre, un declino inferiore a quello medio registrato negli ultimi 5 anni.