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WALL STREET: APPLE SEMINA TUTTI CON NUOVI RECORD

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Alla fine Wall Street chiude senza particolari spunti. Solo leggere flessione per l’S&P 500 che riesce a tenere i 1200 punti.

Il Dow segna un rialzo dello 0.07% (+8 punti) a 11125, l’S&P 500 segna un -0.10% (-9 punti) a 1206 mentre il Nasdaq avanza dello 0.25% (+4 punti) a 2505 punti.

Retail e tecnologici i migliori settori. Giu’ invece risorse naturali, banche e assicurazioni.

Il punto e’ che gli investitori si sono ormai abituati a conti superiori alle stime e cosi’ nemmeno i numeri di Apple e Morgan Stanley sono bastati a sostenere con convinzione i listini. “Abbiamo visto trimestrali davvero impressionanti. Le societa’ oggi hanno dimostrato la volonta’ di resistere e la capacita’ di essere profittevoli in qualsiasi contesto”, ha commentato Mike McGervey, presidente di McGervey Wealth Management. Ma c’e’ chi avverte: “Siamo in una situazione di iper-comprato e c’e’ davvero bisogno di una correzione”, ha riferito Burt White, capo investimenti di LPL Financial.

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Nel settore tecnologico, Apple ha toccato nuovi record in borsa, grazie alle vendite record del suo iPhone nei primi tre mesi dell’anno e alle dichiarazioni del numero uno Steve Jobs sull’arrivo di nuovi gioielli tecnologici. Il target price piu’ alto e’ stato fissato da Deutsche Bank a quota $350 da $325. Ha sofferto invece Yahoo nonostante numeri incoraggianti. Ha deluso l’outlook. Goggle, in leggero calo, ha annunciato che acquisira’ la start-up Agnilux, il cui fondatore ha lavorato in una societa’ di semiconduttori poi acquisita da Apple.

Nel comparto auto, General Motors ha detto per bocca del suo a.d. Ed Whitacre di aver ripagato con anticipo al governo statunitense e a quello canadese 8,1 miliardi di dollari di prestiti ricevuti durante la crisi.

Nel settore finanziario, Morgan Stanley ha guadagnato quasi il 5% grazie a conti superiori alle stime. Flessione di oltre il 2% per Wells Fargo i cui conti hanno invece deluso. I veri protagonisti della giornata sono le banche regionali: Huntington Bancshares archivia la giornata con un rialzo a doppia cifra (nel corso della seduta era arrivata a guadagnare il 14%) grazie al ritorno ai profitti nel primo trimestre. Rally intorno al 6% per l’istituto dell’Ohio KeyCorp grazie a perdite inferiori alle stime. Sostenuta dai conti anche Comerica. Nel resto del comparto bene anche Zions Bancorp e Fifth Third Bancorp. Giu’ invece di oltre il 3% Moody’s, nel giorni dei risultati dei primi tre mesi dell’anno. L’agenzia di rating ha messo a segno un rialzo del 26% di profitti. L’Eps sale del 24% a $0.47 per azione da $0.38. Nonostante i numeri siano superiori alle previsioni degli esperti, l’agenzia di rating si dice cauta sull’anno in corso confermando le guidance sugli utili.

Goldman Sachs (-0.5%) ha cambiato piu’ volte direzione. Paolo Pellegrini, ex dirigente dell’hedge fund Paulson & Co che scommetteva al ribasso sui titoli ad alto rischio impacchettati da Goldman Sachs, avrebbe detto agli inquirenti della Sec che l’acquirente dei ‘cdo’ fu messo a conoscente della strategia del fondo speculativo. Lo ha scritto il Wall Street Journal citando una persona a conoscenza del dossier. La testimonianza del banchiere italiano, se confermata, potrebbe ribaltare l’esito dell’indagine aperta dalla Sec che accusa Goldman Sachs.

Il prossimo 27 aprile il Ceo dell’isituto Lloyd Blankfein testimoniera’ al Permanent Subcommittee on Investigations del Senato la settimana prossima a proposito del ruolo della banca nella crisi subprime. Sara’ chiamato anche a pronunciarsi sull’accusa della Sec. Lo fara’ (sostenendo che non ha fatto nulla di sbagliato) anche il 31enne Fabrice Tourre, al centro delle indagini.

Capita a fagiuolo l’arrivo domani a New York del presidente Barack Obama (che oggi ha escluso pressioni politiche della Casa Bianca sul caso Goldman) per rilanciare la riforma finanziaria chiedera’ a repubblicani e democratici di lavorare in spirito bipartisan per una legge che protegga i risparmiatori dando regole chiare ai mercati finanziari e che sia ”forte” sui derivati.

Il comparto farmaceutico e’ stato trascinato al ribasso dal calo di quasi il 10% di Gilead, che ha abbassato le stime dell’esercizio in corso. Giu’ di circa l’1% anche per Abbott nel giorno dei conti con profitti inferiori a quelli del primo trimestre del 2009. In controtendenza, con un rialzo a doppia cifra, Akorn grazie all’ok dei regolatori sul rilancio di un suo antibiotico.

Tra le trimestrali che hanno superato le previsioni di Wall Street, c’e’ McDonald’s. Lo ha fatto anche il piu’ grande gruppo al mondo di ascensori e condizionatori United Technologies ha registrato un +20% nei profitti, ponendo fine a una serie di quattro trimestri con il segno meno. Merito di tagli ai costi e ripresa della domanda. La societa’ ha alzato la parte bassa della forchetta delle sue stime sui profitti di fine anno ($4.50-$4.65 per azione da $4.40-$4.65). Nell’ultimo anno il titolo ha guadagnato il 56% battendo il Dow (+36%) di cui fa parte.

Nel settore dell’aerospazio, Boeing (titolo migliore sul Dow) ha battuto le attese sugli utili con un Eps di $0.70 contro stime per $0.64. Ricavi in linea alle aspettative dei broker, pari a $15.2 miliardi. Nelle tlc, AT&T segna un calo dell’utile per azione a $0.42 da $0.52. La divisione wireless si e’ pero’ rilevata molto forte.

Numeri in crescita invece per Altera, che ha triplicato gli utili nei primi tre mesi dell’anno a $0.50 da $0.15 dello stesso periodo dell’anno scorso. Gli analisti erano fermi a $0.40. Supera le stime anche Juniper Networks che dimentica la perdita di $0.01 del primo trimestre 2009 passando a un risultato positivo per $0.30, piu’ di $0.26 atteso da Wall Street. Il titolo soffre pero’ in borsa su timori legata alla crescita futura. Non ce la fa a soddisfare il mercato per un solo centesimo di dollaro il gigante del tabacco Altria Group: i profitti sono cresciuti del 38% a $813 milioni ($0.39). I ricavi hanno segnato un +27% a $5.76 miliardi.

Sono continuate nel frattempo le operazioni di M&A: Visa compra CyberSource per $26 per azione con una mossa da $2 miliardi. La catena di gioiellerie Zale Corp ha decisio di vendere una quota di minoranza alla societa’ di private equity Golden Gate Capital. La decisione segue un calo delle vendite. Continua la guerra tra i vertici della societa’ di produzione Lions Gate Entertainment e l’azionista Carl Icahn. Il gruppo ha chiesto agli altri azionisti di non appoggiare l’offerta del raider, che ha messo sul piatto $7 per azione, piu’ dei $6 precedentemente proposti. La cifra e’ stata definita ancora una volta “finanziariamente inadeguata, opportunistica, coercitiva e non nell’interesse del gruppo e dei suoi azionisti”.

Giornata scarna dal punto di vista macro. Le richieste di mutui ipotecari negli States hanno segnato un rialzo del 13.6% nel corso della scorsa settimana. Le domande di mutuo per l’effettivo acquisto di un immobile sono aumentate del 10.1%. Le scorte di petrolio sono state superiori alle previsioni spingendo al ribasso le quotazioni.

Sullo sfondo resta la Grecia, dove si sono tenuti colloqui con i funzionari di Ue e Fmi, primo passo verso un’eventuale richiesta ufficiale degli aiuti messi a dispozione. I negoziati dureranno due settimane, per arrivare a testo congiunto entro il 15 maggio. Lo ha riferito il ministro delle Finanze ellenico, George Papaconstantinou. Nel frattempo e’ volato a un nuovo record il costo per proteggersi contro un fallimento del paese.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio hanno invertito rotta dopo la pubblicazione delle scorte superiori alle stime per poi recuperare sul finale. I futures con consegna giugno segnano un calo di $0.02 attestandosi a quota $83.83 al barile (-0.02%). Sul valutario la moneta unica cede a quota $1.3392 (-0.0048). L’oro guadagna $9 (+0.76%) in area $1148 circa. I prezzi dei titoli di Stato sono in rialzo, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.74% dal 30.8050% della chiusura di ieri.