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WALL STREET ANCORA IN CALO, VOLATILITA’ ESTREMA

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A meta’ giornata gli indici americani continuano a segnare forti ribassi, anche se lontani dai peggiori livelli toccati nei primi minuti di scambi (controlla la performance in tempo reale). L’ondata di vendite in apertura – dovuta anche alla liquidazione forzata di molti hedge funds – aveva lasciato pensare ad un ‘panic selling’ generale, con il Dow Jones in ribasso di quasi 700 punti in una manciata di minuti. Volatilita’ ai massimi, gli indici hanno addirittura girato brevemente in territorio positivo prima di riprendere la strada dei ribassi. L’indice VIX e’ schizzato ad un top storico di 74.46, un livello mai raggiunto in precedenza, il che fa pensare al peggio per la fine della seduta, visto che e’ venerdi’.

Tutte le piazze internazionali sono in ginocchio. In Europa sono state riportate perdite medie di circa il 7%, in Giappone l’indice Nikkei ha ceduto il 9.6%. Molte borse sono state oggi chiuse per eccesso di ribasso degli indici, tra cui Austria, Irlanda, Islanda, Thailandia e Russia.

I broker di borsa sono alla ricerca della “capitolazione”, cioe’ il giorno in cui il ribasso in borsa e’ talmente forte, drastico e doloroso – alimentato dal panic selling dei piccoli investitori e dai margin call delle banche ai fondi in perdita che devono far fronte ai riscatti – che non resta che prendere atto del raggiungimento di un “bottom” (fondo). Da li’ si pongono le basi per un recupero. Sara’ oggi con culmine nell’ultima ora di contrattazioni, quel giorno?

Continua ad essere preso di mira dai ribassisti l’intero comparto finanziario (XLF -3.0%). Morgan Stanley segna una perdita ‘monstre’ pari a -36%, giu’ a picco anche Goldman Sachs, in ribasso del 20%: entrambe le banche sono sotto particolare pressione a causa del possibile taglio del rating sul credito da parte dell’agenzia Moody’s.

La situazione ovviamente resta critica, continua ad esserci una totale assenza di fiducia tra gli investitori. La seduta di ieri si era chiusa gia’ in forte calo in accelerazione nell’ultima mezz’ora per le vendite forzate di hedge funds obbligati a smobilitare per far fronte ai riscatti; nelle ultime sette giornate gli indici non sono mai riusciti ad avanzare e sono in ribasso di -42% dai massimi toccati un anno fa.

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Sul fronte societario, General Electric ha riportato un calo del 22% dei profitti, rispettando le stime (riviste al ribasso pochi giorni fa). La scorsa settimana la conglomerata industriale aveva operato un’offerta di titoli per un valore di $12 miliardi in cerca di protezione nel caso di un deterioramento dei ‘commercial paper’. L’investitore miliardario Warren Buffett (ora l’uomo piu’ ricco al mondo dopo aver scavalcato Bill Gates) aveva iniettato nel gruppo nuovi capitali per $3 miliardi.

Tra i titoli hi-tech, brutte notizie da Infosys Technologies (INFY), la piu’ grande azienda tecnologica indiana: la societa’ ha rivisto al ribasso le stime sugli utili trimestrali e sarebbe in trattative per la vendita dell’intero gruppo.

Sugli altri mercati, e’ in calo il petrolio: i futures con consegna novembre sono in ribasso di $5.58 a $81.01 al barile. L’IEA ha ridotto le previsioni sul consumo globale di greggio. Sul valutario, l’euro e’ in ribasso nei confronti del dollaro a quota 1.3478. In progresso l’oro a $895.20 l’oncia (+$8.70). Arretrano infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.863%.

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