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WALL STREET: ANCHE IL DOW CHIUDE IN ROSSO

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Gli indici americani hanno archiviato l’ultima seduta della settimana in territorio negativo, incapaci di mantenere i guadagni realizzati nella prima parte della giornata. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.06% a 10875, l’S&P500 lo 0.28% a 1267, il tecnologico Nasdaq e’ arretrato dello 0.36% a 2252. La sessione e’ stata caratterizzata da un’elevata volatilita’, data dalla scadenza simultanea di opzioni e futures.

Quella di oggi era infatti la giornata del “Quadruple Witching”, ovvero delle “quattro streghe”, periodo che segna la scedenza di opzioni e futures sia sugli indici che sulle azioni. Il fatto crea generalmente un elevata volatilita’ e tende ad esagerare i movimenti dei singoli titoli.

A parte questo, i mercati non sono stati in grado di beneficiare delle notizie positive giunte dai fronti macro ed energetico e dal comparto societario. Nel terzo trimestre, il disavanzo degli Stati Uniti nei confronti dell’estero si e’ inaspettatemente ristretto dell’1% a quota 195.8 miliardi. Le attese del mercato erano per un allargamento del deficit a 205 mld.

Positivi anche gli sviluppi nel comparto energetico. Il contratto futures sul petrolio con scadenza gennaio e’ arretrato di quasi $2, chiudendo a quota $58.06 al barile. La perdita settimanale ammonta a $1.33. In calo anche i futures sul gas naturale; nell’ultima ottova la perdita complessiva e’ stata di circa il 5%. Ad originare il sell-off sul settore e’ stato l’aumento delle temperature nell’area occidentale degli Stati Uniti.

Per quanto riguarda la cronaca societaria, a poco sono serviti i commenti positivi del CEO di General Motors, Rick Wagoner, sulla possibile ripresa del colosso automobilistico con l’inizio del nuovo anno. Nonostante l’annunciato lancio di nuove machine sportive e autocarri, il titolo ha ceduto oltre l’1.50%.

Restando tra i titoli del Dow Jones, le migliori prove giornaliere le hanno offerte Johnson$Johnson e Caterpillar. La prima ha beneficiato del definitivo accordo per l’acquisizione di Animas Corporation, per un valore complessivo di circa $518 milioni, o $24.50 per azione. La seconda, e’ schizzata sulle robuste vendite dei macchinari per la costruzione.

Tra gli altri titoli, in evidenza il colosso software Oracle. Nonostante l’upgrade di Merrill Lynch, il titolo e’ arrivato a perdere il 5% dopo aver riportato una trimestrale sostanzialmente in linea con le previsioni degli analisti.

In rosso anche i titoli delle radio satellitari. Sia XM che Sirius hanno dovuto fare i conti con i commenti negativi degli analisti di JP Morgan che ne hanno rivisto il rating al ribasso.

Sorride, invece, Adobe System: il titolo della societa’ sviluppatrice di software e’ schizzato ad un nuovo massimo storico in seguito all’annuncio dell’aumento dell’utile netto dell’ultimo trimestre.

Sotto i riflettori le azioni di Google, Time Warner e Microsoft. Stando agli ultimi aggiornamenti, Time Warner avrebbe avviato trattative esclusive con il colosso Internet, tagliando fuori la societa’ di Bill Gates, per la cessione di una quota del portale AOL (5%) per un corrispettivo di circa $1 miliardo.

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Sugli altri mercati, l’euro ha recuperato terreno nei confronti della valuta americana. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2016. In leggero calo, e lontano dai massimi di 25 anni di $453 seganti in avvio di settimana, l’oro. Il futures con scadenza febbraio ha chiuso a quota $505.90 all’oncia, cedendo 70 centesimi nella seduta odierna. In lieve rialzo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.44% dal 4.45% di giovedi’.