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Wall Street allunga a quattro la serie di sedute positive

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New York – Wall Street ha chiuso in rialzo spinta dall’apparente risoluzione della crisi debitoria greca e da buoni dati macroeconomici interni. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,25% a quota 12414,34; il Nasdaq e’ cresciuto dell’1,21% a 2773,52 punti.

Il mercato Usa entra nell’ultimo giorno di giugno con una perdita mensile di oltre il 2%. Volumi bassi alti, visto il weekend lungo in arrivo: lunedi’ Wall Street chiude per la ricorrenza dell’Indipendence Day.

Oggi scadono anche le misure accomodanti di politica monetaria QE2 (cioe’: quantitative easing 2), ovvero il piano straordinario di otto mesi di acquisto di Treasuries a lunga scadenza. Secondo il membro del board di politica monetaria della banca centrale Usa, Bullard, gli effetti sui mercati finanziari sono sembrati gli stessi di una riduzione dei tassi significativa. Gli effetti reali delle misure dovrebbero durare dai sei ai 12 mesi.

Anche oggi gli acquisti sono stati alimentati dall’approvazione da parte del Parlamento greco delle misure di austerity proposte dall’esecutivo di Atene. Oltre al voto sull’implementazione del ddl che prevede 28 miliardi di tagli alle spese e incremento delle tasse, arrivato a inizio contrattazioni in Usa, un altro driver di mercato sono i dati macro e in particolare quelli riguardanti l’occupazione.

In Usa le richieste di sussidio di disoccupazione settimanali sono scese di 1.000 unita’ rispetto al periodo precedente, deludento pero’ le attese. Il Chicago PMI e’ tornato ad accelerare dopo tre mesi di raffreddamento. L’indice dell’attivita’ manifatturiera dell’area e’ salito piu’ delle attese in giugno, a 61,1.

Sul fronte economico europeo, invece, è stato reso noto oggi il dato sull’inflazione dell’Eurozona, che è rimasta invariata a giugno al 2,7% al di sotto delle attese. In rialzo invece, secondo l’Istat, l’inflazione in Italia, aumentata al 2,7%, al massimo dal 2008.

Attenzione anche alle parole proferite dal presidente della Bce Jean Claude Trichet, nel corso dell’audizione al Parlamento europeo. “La Bce definirà i tassi valutando l’intera Eurozona, non ignorando le diversità che esistono tra i vari paesi”. “La Bce – ha continuato – garantirà una forte vigilanza e agirà in modo fermo e opportuno”. Detto questo, la “politica monetaria rimane accomodante”, anche se di fatto un rialzo dei tassi, nei prossimi giorni, ci sarà. Trichet ha aggiunto infatti che “le pressioni al rialzo sulle commodities, con l’inflazione che rimarrà al di sopra del 2%” e che l’incertezza economica rimane elevata.

Sugli altri mercati continua il momento si dell’euro. Le stime sulla sua performance rimangono positive. Da segnalare a tal proposito anche i giudizi, tra loro però contrastati, di Goldman Sachs e Citi.

La moneta unica sale sui mercati newyorchesi a $1,4478 (+0,31%), favorito anche dalle speculazioni secondo cui la Banca centrale europea imporra’ una stretta di politica monetaria la prossima settimana, anche se la Grecia e’ ancora impegnata a scongiurare un default del debito sovrano. Quanto ai Treasury, i rendimenti del decennale sono in progresso di 2,4 punti base a quota 3,132%.

Sul fronte delle commodities, i futures con consegna agosto sul petrolio scivolano dello 0,06% a $94,83 al barile. I contratti analoghi sull’oro sono invece invariati a 1.509,7 l’oncia.