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WALL STREET: AGOSTO PARTE CON LE VENDITE

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Il Nasdaq Composite vira in territorio negativo sulle vendite dei titoli biotecnologici. L’indice, che aveva aperto in rialzo dello 0,13%, alle 16,15 perde l’1,31%. Anche il Dow Jones e lo Standard and Poor’s 500, che avevano aperto in rialzo, perdono rispettivamente lo 0,61% e lo 0,68% (controlla la performance in tempo reale). General Motors, che ha annunciato oggi una perdita netta di 1,28 dollari per azione, è in ribasso del 7,5%. I listini vanificano così il timido tentativo di ridurre le perdite, avviato dopo che il rapporto chiave sul mercato del lavoro Usa ha mostrato in luglio una contrazione meno marcata delle attese. Tuttavia la crescita del tasso di disoccupazione Usa ai massimi di quattro anni contribuisce al calo dei listini azionari. Particolarmente bersagliati dalle vendite i settori auto, energia e minerario. Rio Tinto e Bhp Billington cedono circa il 4,5%.

Intanto il dollaro si rafforza sull’euro, verso quota 1.55 dopo che il dato chiave sul mercato del lavoro Usa ha mostrato in luglio una contrazione degli occupati di minore entità rispetto alle stime (-51.000 a fronte di un consensus di -75.000). Nel frattempo una riduzione dell’appetito di rischio mette sotto pressione il biglietto verde nei confronti dello yen. Controlla il valore dell’euro in tempo reale


Quotazioni in volata per il petrolio, che è arrivato a toccare i 128,60 dollari al barile, con un rialzo di oltre sei dollari rispetto ai minimi odierni, sui timori di un peggioramento della crisi sul nucleare iraniano. A innescare gli acquisti, secondo la Bloomberg, sono state le parole del primo ministro israeliano Shaul Mofaz, secondo cui l’Iran sarebbe vicino ad un “grosso passo avanti” nello sviluppo del suo programma nucleare. Dopo il balzo le quotazioni del petrolio si sono lievemente raffreddate e intorno alle 17,10 viaggiano sui 127,30 dollari.