Società

WALL ST TERMINA SEDUTA FIACCA, NASDAQ SU PARITA’

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Chiusura in calo per il Dow Jones, mentre il listino tecnologico si e’ mantenuto appena sulla parita’, anche se segna il suo quinto rialzo consecutivo.

L’indice tecnologico ha resistito grazie ai guadagni di Level 3 Communications (LVLT – Nasdaq), ma e’ stato frenato da Nextel (NXTL – Nasdaq)(-9,5%) e Metromedia Fiber Network (MFNX – Nasdaq) (-6%).

Il Dow Jones e’ stato appesantito da Alcoa (AA – Nyse)(-4,5%), Caterpillar (CAT – Nyse) (-3,50%), e JP Morgan (JPM – Nyse).

Il Nasdaq ha chiuso a 1.605,88 (+0,04%)
Il Dow Jones a 9.068,01 (-0,57%)
L’S&P 500 a 1.062,44 (-0,83%)

Sui mercati hanno pesato l’inizio della controffensiva USA agli attacchi terroristici dell’11 settembre scorso e l’incertezza sugli sviluppi del conflitto che, come dichiarato dal presidente Bush, sara’ duraturo.

“Con l’inizio della rappresaglia USA e’ giunta anche un po’ di incertezza sui mercati”, ha commentato Michelle Clayman, chief investment officer di New Amsterdam Partners.

Positiva la performance dei settori semiconduttori e difesa, questi ultimi rinvigoriti dalle prospettive di un incrememto negli ordini dopo l’inizio delle azioni militari in Afganistan.

Tuttavia i timori che una campagna antiterrorismo sia di lunga durata in un momento di recessione per l’economia americana, ha contribuito a pesare sul sentiment.

In negativo il settore finanziario dopo che gli investitori hanno previsto l’impossibilita’ da parte dei clienti di pagare i prestiti delle banche.

Forti ribassi quindi per U.S. Bancorp, che venerdi’ ha lanciato un allarme utili sul terzo trimestre, seguita da FleetBoston Financial Corp e Citigroup Inc, una delle trenta blue chip del Dow Jones.

“Sfortunatamente gli istituti di credito non sono a prova di recessione”, ha dichiarato Michael Stead, chief investment officer di SIFE Trust Fund.

“Inoltre molto ha a che fare con la presa di coscienza che la recessione e’ piu’ ripida di quanto previsto”, ha concluso Stead.

“Il mercato non tollera l’incertezza, e il conflitto appena iniziato, gli utili societari in calo e una fragile economia esercitano pressione sui titoli”, ha affermato Robert Dickey, technical strategist presso Dain Rauscher.

La societa’ di ricerca finanziaria Thomson Financial/First Call ha dichiarato che
715 societa’ USA, pari al 63%, su 1.141 che hanno preannunciato gli utili per il trimestre che si e’ chiuso il 30 settembre, mancheranno le stime degli analisti.

Thomson Financial/First Call riporta che 227 societa’, o il 20%, prevedono di centrare le stime del mercato e soltanto 199, o il 17%, pensano di battere le stime sugli utili.

Nello stesso periodo dello scorso anno, 360 societa’, o il 66%, aveva espresso preoccupazione per utili in calo; 113, o il 21%, prevedeva di raggiungere le stime e 75, o il 14% pensava di batterle.

Sui listini in generale, hanno mostrato una tendenza al rialzo i settori infrastrutture per le tlc, chip, difesa, telecom, gas naturale, tabacco.

In ribasso i settori bevande analcoliche, controllo dell’inquinamento, intrattenimento, brokeraggio, assicurativo, giocattoli, automobilistico, edilizio, alluminio, acciaio, cartario.

Per avere più dettagli sui TITOLI CALDI che stanno muovendo il mercato, clicca sulla sezione INSIDER, che trovi sul menu in cima alla pagina. Abbonati subito! E’ in offerta speciale fino al 30 novembre!