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WALL ST. TENTA IL RISCATTO, FIDUCIA SU GOOGLE

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Dopo una partenza leggermente negativa, Wall Street aggiusta la rotta tornando a guadagnare ma con cautela. Se la chiusura sara’ positiva, si tratterebbe della sesta seduta consecutiva di rialzi.

Il Dow avanza dello 0.02% a 11124 (+1 punto), il Nasda segna un rialzo dello 0.30% a 2512 (+8 punti) mentre l’S&P 500 avanza dello 0.04% a 1211.

Dow e S&P 500 mantengono dunque i livelli tecnici di ieri, rispettivamente oltre quota 11000 e 1200. Ma sono in molti a credere che un ritracciamento (per altro tipico in tempi di conti societari) sia ormai alle porte. “Il mercato e’ ipercomprato, questo significa che ci puo’ essere una correzione di circa il 5-7%”, ha spiegato Burt White, capo investimenti in LPL Financial.

Per il momento, in seguito a un iniziale sconforto, i trader hanno deciso di ignorare i dati macro deludenti, in primis quello sulle richieste di sussidi di disoccupazione, inaspettatamente cresciute. Migliore delle stime, invece, è stato il dato sull’attivita’ manifatturiera nell’area di New York. Positiva anche quella nella zona di Filadelfia. E’ salita, ma meno del previsto la produzione industriale a marzo.

Gli operatori restano concentrati sulla stagione delle trimestrali. A mercati chiusi sara’ Google (in rialzo di oltre un punto percentuale) oggi a svelare i propri conti. Gli analisti si dicono fiduciosi prevedendo utili per azione nei tre mesi finiti a marzo a $6.60 e ricavi netti di $4.95 miliardi. Meglio di quanto registrato dal motore di ricerca un anno prima con, nell’ordine, Eps a $5.16 per azione e ricavi per $4.1 miliardi. Gli analisti di JpM credono che le inserzioni pubblicitarie siano destinate a tornate presto sui livelli pre-crisi.

Acquisti anche per il corriere Ups, considerato il punto di riferimento dell’economia americana. Il tutto dopo aver rilasciato un outlook incoraggiante. Gli esperti aspettano con fiducia anche i conti della conglomerata GE, dai quali dovrebbe arrivare la conferma che la ripresa e’ davvero in atto.

Il comparto aereo sembra snobbare lo stop al traffico nei cieli del nord europa, in seguito all’eruzione di un vulcano nel sud dell’Islanda. Piuttosto le compagnie guardano ai dati diffusi dalla Iata, da cui emerge che a febbraio la clientela premium (quella che viaggia in prima e business class) e’ tornata a spendere il 5.9% di piu’ rispetto a un anno prima.

Riprendono le attivita’ di fusione e acquisizione. Peabody energy ha alzato la sua offerta per l’australiana Macarthur Coal, mettendo sul piatto $3.8 miliardi. Nel settore dell’acqua, Mariner Energy balza di oltre il 40% dopo che Apache si e’ aggiudicata la societa’ per $2.7 miliardi, facendosi carico di $1.2 miliardi di debito. Il premio e’ del 45% rispetto alla chiusura di ieri a $18.09.

Nel frattempo e’ tornata un po’ di pressione sulla Grecia, dimostrata dal fatto che l’euro scivola e il differenziale Bund-titoli di Atene si e’ riportato in mattinata sopra 400 punti. Il portavoce del governo ellenico ha smentito le indiscrezioni circa la possibilita’ che l’emissione di un bond in dollari possa esser sospesa nel caso in cui gli investitori americani non dimostrino interesse. Il roadshow continuera’ come nei piani. In un’intervista all’Expansion il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, non ha escluso che dopo la Grecia altri Paesi europei possano entrare in una severa crisi economica.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio tornano a perdere quota. I futures con consegna maggio si muovono in calo di $0.40 attestandosi a quota $85.49 al barile. Sul valutario la moneta unica scivola per la prima volta in cinque giorni portandosi a quota $1.3560 (-0.69%). L’oro e’ piatto e si trova in area $1158. Invertono rotta i titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.8440% dal 3.8550% di ieri.