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WALL ST. SI PRENDE PAUSA, DUBBI SU CRESCITA TECH

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Il mercato arriva alla fine della settimana con guadagni pari all’1.4% ma anche con il fiato corto. Dopo essersi reso protagonista di sei sedute consecutive oggi sembra infatti che i listini siano destinati a cedere il passo.

Questo nonostante una serie di dati macro e societari tutto sommato positivi. Ma gli investitori, in particolare per quanto riguarda le cifre trimestrali sono diventati sempre piu’ esigenti dopo che il mercato ha accumulato rialzi pari a oltre l’80% dai minimi di 12 anni toccati a inizio marzo 2009.

Il Dow cede lo 0.13% a quota 11129.91, il Nasdaq lo 0.4% in area 2505.54, mentre l’S&P 500 lascia sul campo lo 0.33% a 1207.65 punti.

Sebbene la serie di guadagni sembra destinata ad essere interrotta, le dimensioni delle perdite non dovrebbero essere esagerate e certamente non tali da fermare la striscia positiva settimanale. Per il mercato dovrebbe trattarsi, a meno di incredibili sorprese, della settima settimana in rialzo di fila.

A mettere sotto pressioni gli indici borsistici il fatto che gli investitori abbiano reagito con freddezza ai report trimestrali di Google (GOOG), Bank of America (BAC) e General Electric (GE), nonostante tutte e tre le big di Wall Street abbiano registrato utili superiori alle attese.

Tuttavia quello che gli operatori vogliono vedere e’ piu’ che altro un miglioramento dell’outlook e profitti di qualita’ ancora piu’ alta. Nel frattempo il rafforzamento del dollaro di certo non aiuta. Il dollar index, misura della performance del biglietto verde contro le sei principali valute rivali, e’ in rialzo dello 0.4%.

I guadagni arrivano per lo piu’ alle spese dell’eruso, che continua ad essere danneggiato dai timori legati alla situazione finanziaria precaria della Grecia. In particolare l’incertezza riguarda i tempi e i modi con cui il piano di aiuti ad Atene possa essere messo in pratica.

Sicuramente fa specie che il mercato si muova in moderato calo nonostante l’arrivo di una serie di dati macro e societari nel complesso positivi. I nuovi cantieri edili sono cresciuti dell’1.6% in marzo a quota 626.000 unita’, meglio delle 610.000 previste dagli analisti. Le licenze di costruzione sono invece state pari a 685.000 unita’, livello che e’ superiore al tasso di 625.000 stimato. Il tasso e’ risultato in progresso di ben il 7.5% mese su mese. Venticinque minuti dopo l’apertura l’attenzione si spostera’ sulla
fiducia dei consumatori a cura dell’Universita’ del Michigan e Reuters.

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A dire il vero a condizionare in negativo l’umore degli analisti nei confronti del settore tecnologico ha contribuito la pubblicazione, avvenuta ieri a mercati chiusi, dei conti di Google e Advanced Micro Devices, i cui titoli registrano flessioni in Borsa. Gli analisti piu’ esigenti sono rimasti delusi dai rispettivi conti fiscali e in particolare dalla crescita delle spese del gigante dei motori di ricerca.

Oggi si guarda sopratutto alla conglomerata General Electrics e a Bank of America. Nel primo caso, gli utili hanno subito una contrazione del 32%, ma minore del previsto rilasciando indicazioni incoraggianti sull’andamento dell’economia. Nel secondo, dopo tre trimestri consecutivi in rosso, la banca e’ riuscita a tornare in nero nei primi tre mesi dell’anno centrando le attese dei broker.

Nel contesto Bank of America ha archiviato il primo trimestre con un utile per azione di $0.28, di 19 centesimi meglio del consensus. Il fatturato e’ sceso invece del 10.6% anno su anno attestandosi a quota $31.97 miliardi contro i $27.97 del consensus. La qualita’ del credito nella maggior parte dei portafogli commerciali ha offerto segnali di miglioramento.

Intanto Mattel e’ tornata a registrare profitti nel primo trimestre, sorprendendo le previsioni, grazie alle attivita’ della bambola Barbie, vero e proprio marchio di fabbrica dell’azienda, e delle nuove linee di giocattoli come Thomas and Friends.

Anche oggi non mancano le operazioni di fusione e acquisizione. Oracle paghera’ $685 milioni ($17 per azione) per aggiudicarsi Phase Forward. Si tratta di un premio del 30%. Cardinal Health e’ stata bocciata a Neutral da Goldman Sachs. Boston Scientific avanza nel pre-mercato del 7.5%.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio sono in flessione. I futures con consegna maggio si muovono in ribasso di $1.47 attestandosi a quota $84.04 al barile. Sul valutario la moneta unica scivola per la seconda volta in sei giorni portandosi a quota $1.3511 (-0.41%). L’oro cede $9.60 in area $1150.70 circa. In buon progresso i prezzi dei titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.8210% dal 3.8480% di ieri.