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WALL ST : SELL-OFF INIZIALE PER CRISI FINANZIARIA

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Forti vendite in avvio. La crisi finanziaria sta trascinado al ribasso l’intero comparto azionario. Nei minuti iniziali il Dow Jones perde l’1.51% a 11770, l’S&P500 l’1.49% a 1268, il Nasdaq arretra –2.03% a 2167. In forte ribasso il settore bancario/finanziario in seguito alla notizia del takeover di emergenza di Bear Stearns (BSC) da parte della banca d’affari JP Morgan Chase per un prezzo di appena $2 per azione.

Il mercato sembra comunque reggere fino a questo momento, non si e’ ancora assistito ad un “panic-selling”, come temuto da molti analisti di Wall Street. La situazione resta comunque incerta per via della crisi di liquidita’ e delle ripercussioni che potra’ avere sull’intero sistema economico.

“Siamo in un vero e proprio crash, non c’e’ altra parola per descriverlo”, ha detto a Bloomberg Joseph Granville, 84 anni, technical analyst ed editore della newsletter Granville Market Letter in Kansas City, Missouri. “Questo e’ quanto di peggio io ho mai visto, e’ ho studiato ogni minimo dettaglio della storia finanziaria”. La notizia della vendita di Bear Stearns sta mettendo a dura prova la fiducia degli investitori. I vertici della stessa banca due giorni prima dell’annuncio avevano cercato di rassicurare gli operatori sostenendo che “la situazione era sotto controllo poiche’ le posizioni di liquidita’ erano ancora solide”. Le azioni di Bear Stearns precipitano -89% sotto i $4 per azione.

Si tratta di un evento drammatico: la quinta banca americana, il cui valore di mercato era superiore ai $20 miliardi solo due mesi fa, venduta ad un prezzo di appena $236 milioni. Si teme ora l’effetto domino sui mercati; “il vero quesito a questo punto e’ se ci sono altre istituzioni nelle stesse condizioni, e quanto realmente valgono” affermano gli analisti a New York.

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A cedere pesantemente terreno nei primi minuti di scambi sono altre note banche d’affari tra cui Lehman Bothers (arrivata a perde oltre il 30% su rumors circa il livello di liquidita’ del gruppo), Goldman Sachs (GS), Merrill Lynch (MER), per citarne alcune. In rosso anche le societa’ di mutui immobiliari: Fannie Mae (FNM), Freddie Mac (FRE) e Countrywide segnano perdite superiori ai 10 punti percentuali. Crolla in Borsa a Zurigo anche il titolo UBS, la maggiore banca europea, che ha perso fino all’11% a 25,4 franchi, ai minimi dal 30 settembre 1998.

Particolari pressioni arrivano anche dalla mossa a sorpresa della Fed, che per cercare di mantenere la stabilita’ all’interno del sistema finanziario ha tagliato a sorpresa il tasso di sconto al 3.25%, quando manca solo un giorno alla tanto attesa riunione sui tassi, in calendario per la giornata di domani, e per cui e’ ora stimata una riduzione secca di un punto percentuale. La Banca Centrale ha garantito anche nuovi prestiti di emergenza ad una serie di banche d’affari e ai primary dealer, un’operazione che non accadeva dagli anni ’30, ai tempi della Grande Depressione.

A completare il quadro sono gli ultimi, pessimi dati giunti dal settore manifatturiero che ha evidenziato un crollo dell’attivita’ nell’area di New York a -22.2 punti nel mese di marzo, nettamente peggiore delle attese degli economisti. In calo, oltre le stime, anche il dato sulla produzione industriale. Crisi finanziaria in un contesto di recessione: una situazione critica che sta spingendo gli investitori fuori dall’azionario, in fuga verso beni meno rischiosi come oro e bond.

L’oro e’ arrivato ad un nuovo record di $1025.70 all’oncia. Avanzano i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.3560%. Tratta in ribasso il petrolio. I futures con consegna aprile sono in ribasso di $5.00 a $105.24 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in rialzo rispetto al dollaro, ora scambiato a 1.5720, dopo aver toccato in nottata un nuovo top assoluto sopra quota 1.59.

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