Società

WALL ST: REAZIONE DEI TORI, GIORNATA POSITIVA

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Caratterizzata ancora una volta da un’elevata volatilita’, la seduta di borsa a Wall Street si e’ chiusa con gli indici in progresso. I listini hanno piu’ volte cambiato direzione, influenzati dall’andamento altalenante del settore finanziario, rimasto debole a fine giornata nonostante gli aiuti governativi e l’ok del Congresso alla seconda tranche del piano TARP. Gli operatori hanno comunque concentrato gli acquisti su titoli meno rischiosi, accompagnati da prezzi attraenti dopo le recenti sedute di ribassi. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.84% a 8281, l’S&P500 lo 0.75% a 850, il Nasdaq l’1.16% a 1529. Le performance settimanali sono rispettivamente di -3.7%, -4.6% e -2.0%.

Tra i componenti dell’indice industriale, i migliori rialzi sono stati realizzati da Boeing, Intel, McDonald’s e United Tech. Il colosso dei chip e’ riuscito ad avanzare nonostante il calo del 90% dei profitti nell’ultimo trimestre, dimostratosi comunque in linea con le attese. Data la forte incertezza che continua ad interessare il comparto dei chip, e l’economia piu’ in generale, il gruppo non ha offerto alcune stime sui risultati dell’anno in corso.

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A segnare la strada dei ribassi sono stati invece i colossi bancari Bank of America, Citigroup e JP Morgan, con cali compresi tra il 7% ed il 13%. L’entusiasmo iniziale suscitato nel preborsa dal nuovo intervento di Washington a sostegno delle banche non e’ durato a lungo a causa delle forti perdite fiscali che continuano a riportare gli istituti del settore.

Bank of America ricevera’ dal governo Usa un investimento diretto del valore di $20 miliardi a cui vanno aggiunte garanzie per la protezione di asset per un valore complessivo di $118 mld. Simile mossa anche su Citigroup, che potra’ contare sulla protezione dei propri asset fino ad un valore di $301 miliardi. Sia Bofa che Citi pero’ hanno riportato pesanti perdite nell’ultimo trimestre: la prima ha perso (prima volta in 17 anni) $1.8 miliardi, l’altra ha registrato una perdita per $8.3 miliardi. La perdita relativa a Merrill Lynch, acquistata alla fine dello scorso anno da Bank of America, e’ stata di ben $15 miliardi.

Dati contrastati sul fronte macro, con i prezzi al consumo che a dicembre sono scesi dello 0.7%, in misura leggermente inferiore al consensus, mentre la produzione industriale ha evidenziato un calo due volte superiore del previsto nell’ultimo mese. Ha sorpreso invece in positivo il dato sulla fiducia dei consumatori stilato dall’Universita’ del Michigan, risultato migliore delle attese degli economisti.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, giornata di rialzi per il petrolio. I futures con consegna febbraio hanno guadagnato $1.11 a $36.51 al barile sulle operazioni di ricopertura dei ribassisti. Negativa la prova settimanale, pari ad un ribasso del 10.6%.

Sul valutario, reazione dell’euro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio nei confronti del dollaro e’ di 1.33. In buon progresso l’oro: i futures con consegna febbraio sul metallo prezioso hanno guadagnato $32.60 a $839.90 l’oncia. In calo i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.3040% dal 2.2010% di giovedi’. Ricordiamo che lunedi’ prossimo i mercati americani resteranno chiusi per la ricorrenza del Martin Luther King Day.