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WALL ST. PROVA A RIMANERE A GALLA A META’ SEDUTA

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Wall Street si presenta a meta’ giornata tentando di mantenersi sopra la parita’. A pesare la brutta performance di Tokio e il nuovo forte ribasso del dollaro.

Quanto affermato nelle scorse sedute rimane vero anche oggi.

L’ottimismo di medio periodo rimane, analisti ed investitori istituzionali continuano a prevedere un 2004 positivo per la Borsa. Diverso pero’ il discorso di breve periodo dove ad un gennaio positivo si alterna un inizio di febbraio all’insegna delle prese di profitto.

I programmi automatici di acquisto che scattano quando il ribasso diventa piu’ corposo e’ un sintomo della volonta’ delle grandi banche di sostenere il mercato in questo momento.

In assenza di dati macroeconomici oggi l’attenzione e’ rivolta alle notizie societarie e al mercato valutario. I dati sulle vendite di automobili per il mese di gennaio continuano a scatenare le vendite sul comparto. Forti ribassi per le tre big di Detroit: General Motor (GM – Nyse), Ford (F – Nyse) e Daimler-Chrysler (DCX – Nyse). Quest’ultima potrebbe essere superata da Toyota al terzo posto in termini di vendite sul mercato americano.
































I MERCATI AZIONARI USA A META’
GIORNATA
MERCATI VOLUME INTERMEDIATO TITOLI IN RIALZO TITOLI IN RIBASSO NUOVI
MASSIMI
NUOVI MINIMI
NYSE 628.36 mln 1.640 1.421 162 3
NASDAQ 810.62 mln 1.356 1.575 94 7
Fonte dati: Ufficio Studi Wall Street
Italia

Sul Dow Jones gli acquisti si concentrano su Eastman Kodak (EK – Nyse) in forte rialzo e American Express (AXP – Nyse) che prosegue il momento positivo. Segno piu’ anche per Boeing (BA – Nyse) e McDonald’s (MCD – Nyse).

Male invece, oltre a General Motor, Honeywell (HON – Nyse) e AT&T (T – Nyse).

Sul Nasdaq le prese di profitto colpiscono Amazon (AMZN – Nasdaq), eBay (EBAY – Nasdaq) e Yahoo! (YHOO – Nasdaq).

Ballano sulla parita’ due delle societa’ a maggiore capitalizzazione del listino tecnologico: Microsoft (MSFT – Nasdaq) e Cisco (CSCO – Nasdaq). Quest’ultima riportera’ i risultati trimestrali dopo la chiusura della borsa. Le attese sono per un EPS a $0.17. Se l’azienda guidata da John Chambers dovesse battere le previsioni, segnerebbe il miglior risultato da oltre due anni. Saranno comunque le previsioni del management sui prossimi trimestri ad avere l’impatto maggiore sulle quotazioni del titolo e sull’intero Nasdaq.

Segno piu’ per Dell (DELL – Nasdaq), Amgen (AMGN – Nasdaq), Oracle (ORCL – Nasdaq) e Intel (INTC – Nasdaq).

Sostanziale tenuta per i maggiori indici settoriali. Resistono in terreno positivo anche il comparto petrolifero (XOI) e quello dei semiconduttori (SOX) nonostante il ribasso del rating di Lehman Brothers e Goldman Sachs che li portano rispettivamente da positive a neutral e da attractive a neutral.

Sul fronte valutario, nuova forte discesa del biglietto verde che dopo aver recuperato qualcosa la settimana scorsa oggi mette a segno la peggior performance delle ultime due ottave. Ad influenzare negativamente le quotazioni della valuta americana, oltre ai dati sulla bilancia commerciale, si aggiungono oggi i rinnovati timori per il terrorismo. Il ritrovamento di polvere di ricina nella mail room del Senato USA, aggiunge tensione a tensione.

Il dollaro: il calo maggiore e’ sull’euro (XEU) che si riporta in prossimita’ di $1,26 prima di ritracciare leggermente. Male anche le quotazioni sullo yen (XJY) che potrebbe attaccare la soglia di Y105 al piu’ presto. Nuove indicazioni sono attese nel week end quando si terra’ il meeting del G7.

In rialzo le quotazioni dei titoli di Stato che si avvantaggiano del clima di incertezza internazionale. Il benchmark sulla scadenza a 10 anni (TNX) scende al 4.11%. Stabile la pendenza della yield curve con lo spread sul rendimento tra 10 e 2 anni fermo a 235 punti base.

Si riporta sopra la soglia dei $400 l’oro con il future per scadenza a marzo a $400.80 l’oncia. Sostanzialmente stabile il contratto sul light sweet crude con medesima scadenza che segna $35.05. Da segnalare in questo caso che il mercato continua a scontare un futuro ribasso delle quotazioni. Le scadenze piu’ lontane (da aprile ad agosto 2004) segnano via a via maggiori ribassi.