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WALL ST. PARTE BENE, POI RITRACCIA E CHIUDE IN CALO

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Gli indici americani hanno archiviato la seduta in rosso per il secondo giorno consecutivo. Dopo aver iniziato in buon progresso (complice anche il dato macro migliore delle attese), sull’azionario hanno iniziato a ripresentarsi le vendite originate dalla forte incertezza sull’andamento dell’economia e dalla debolezza del comparto finanziazio, con Lehman Brothers (LEH) in evidente difficolta’. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.81% a 12402, l’S&P500 lo 0.58% a 1377, il Nasdaq ha perso lo 0.44% a 2480.

A cedere terreno sono state anche le commodities, sulla scia del rafforzamento del dollaro, che ha beneficiato delle dichiarazioni rilasciate in mattinata dal presidente della Fed, Ben Bernanke.

Intervenuto da Barcellona, il capo della Banca Centrale Usa ha annunciato che l’economia americana ha registrato miglioramenti nell’ultimo periodo, ma ancora non procede come dovrebbe. Il rischio inflazionistico resta elevato proprio a causa della recente impennata dei prezzi delle commodities. Il n.1 della Fed e’ tornato dopo diverso tempo a discutere del dollaro e dell’importanza del rilancio di una politica mirata ad un recupero del greenback nei confronti delle altre valute. In pratica la Fed sta annunciando uno stop al ciclo di riduzione dei tassi iniziato lo scorso settembre e molti analisti gia’ prevedono un rialzo entro la fine dell’anno.

L’unico dato in calendario ha mostrato un inaspettato rialzo degli ordini alle fabbriche, saliti nel mese di aprile dell’1.1%, battendo nettamente le stime degli analisti che erano per un calo dello 0.1%. Il fatto ha avuto l’effetto di spingere immediatamente al rialzo i listini, ma e’ poi scivolato in secondo piano, offuscato dalla debole prova dei titoli finanziari.

A guidare al ribasso il comparto e’ stata la banca d’affari Lehman Brothers (LEH), che starebbe considerando la possibilita’ di un aumento di capitale (per un valore di $4 miliardi), attraverso la vendita di azioni, in vista della trimestrale che potrebbe mostrare la prima perdita assoluta dell’azienda da quando quotata in borsa (1994). L’azione ha chiuso con una perdita intraday del 9.19%.

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Deludenti i dati sulle vendite mensili giunti dal comparto automobilistico. Ford (F) ha riportato un calo del dato del 19.2%, -28.2% per Chrysler, Toyota (T) -6.3%, il colosso General Motors (GM) ha registrato una riduzione di oltre il 30% delle vendite nell’ultimo mese. L’azienda di Detroit ha annunciato la chiusura di quattro stabilimenti specializzati nella produzione di veicoli di grossa cilindrata (autocarri e SUV), per rispondere in modo piu’ appropriato alla domanda dei clienti.


Seduta positiva per la societa’ di costruzioni di lusso Toll Brothers (TOL) che ha riportato una perdita di $93.7 milioni (comunque migliore delle attese) nell’ultimo trimestre ed un calo del 30% dei ricavi. “La domanda continua a rimanere debole: i nostri clienti hanno timore di vendere le proprie abitazioni o di entrare sul mercato prima della stabilizzazione dei prezzi” ha affermato il CEO del gruppo. Il titolo e’ riuscito ad avanzare del 3.29%.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, in netto calo il petrolio. I futures con consegna luglio hanno ceduto $3.45 a $124.31 al barile, ai minimi di tre settimane. Sul valutario, in calo l’euro rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5460. In ribasso l’oro. I futures con consegna agosto sul metallo prezioso sono arretrati di $4.40 a $892.60 l’oncia. Bene i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.8980%.

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