Società

WALL ST.: OSSIGENO E SPINTA DALLA FEDERAL RESERVE

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Dopo un avvio debole, scaturito dal marcato rialzo dei prezzi energetici, gli indici americani sono riusciti a recuperare terreno chiudendo la sessione in rialzo. Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.47% a 10871, l’S&P500 dello 0.51% a 1261, il Nasdaq ha chiuso con un rialzo dello 0.53% a 2253.

A risollevare gli indici e’ stato il rilascio delle minute del FOMC, da cui sono emersi segnali di una possibile fine del ciclo rialzista sui tassi d’interesse, prima del previsto. Dai dettagli sull’incontro del Federal Oper Market Committee (il braccio operativo della Fed) svoltosi lo scorso 1 novembre, e’ emerso che l’economia americana ha superato pienamente l’impatto dei recenti uragani, lasciando il pericolo dell’inflazione il principale ”nemico” da combattere.

Tuttavia alcuni membri hanno sollevato delle preoccupazioni relative ad un aggressivo rialzo dei tassi che, se prolungato troppo nel futuro, potrebbe seriamente arrecare danni allo stato economico del Paese. Non e’ da escludere quindi nel prossimo incontro sui tassi un cambiamento del linguaggio sul modo in cui la Banca Centrale Usa intendera’ procedere in material di tassi d’interesse. Le decisioni sul costo del denaro saranno, d’ora in poi, molto piu’ sensibili agli aggiornamenti economici rilasciati quotidianamente.

Ricordiamo cha al momento i tassi a breve sono ad un livello pari al 4%. Il parere piu’ diffuso e’ che possano essere rivisti al rialzo di un quarto di punto percentuale per volta fino ad un livello del 4.75%.

La settimana sara’ caratterizzata da un volume di scambi piuttosto leggero, poiche’ molti operatori sono assenti in occasione della settimana del Thaksgiving Day. Giovedi’ i mercati rimarrano chiusi e venerdi’ le contrattazioni termineranno in anticipo all’1:00 p.m locali.

Gli operatori saranno alla ricerca di maggiori segnali relativi alla spesa natalizia, che dovrebbe avere inizio subito dopo il giorni del Ringraziamento, nel prossimo fine settimana. La Federazione Nazionale Retail ha rivisto al rialzo le previsioni sulla crescita delle vendite dal precedente 5%, stimato due mesi fa, al 6%.

Alcune preoccupazioni sono giunte, pero’ dal comparto energetico. Il rimbalzo del greggio, riportatosi ad un doffio dai $59 al barile, ha alzato nuovamente i timori relativi all’impatto degli elevati costi energetici sull’economia americana. I contratti futures con scadenza gennaio hanno terminato la sessione in progresso del 2% ($1.14) a quota $58.84 al barile.

Ad alimentare gli acquisti sul comparto sono state le previsioni per un inverno rigido che potrebbe portare ad un sensibile incremento della domanda del carburante da riscaldamento.

Per quanto riguarda la cronaca societaria, in evidenza il ribasso di Microsoft, nonostante il lancio della console per videogames di nuova generazione. Il nuovo sistema e’ stato pubblicizzato in pompa magna dal colosso di Redmond e si prevedono vendite di 3 milioni di unita’ solo nei primi tre mesi, che potrebbero ammonatre a 10 milioni nel primo anno. La mossa ha posizionato il gruppo di Bill Gates ad un livello privilegiato, almeno dal punto di vista temporale, ripsetto alle dirette concorrenti Sony e Nintendo, che rilasceranno la rispettiva piattaforma non prima del secondo trimestre 2006.

Prosegue lo scivolone di General Motors, dopo il disastroso piano di ristrutturazione
(taglio di 30 mila posti di lavoro e chiusura di 12 impianti) comunicato nella giornata di lunedi’. Il titolo ha chiuso in ribasso dell’1%, risultando il peggior componente del Dow Jones assieme a Pfizer.

Nel comparto dei chip, bene, invece, Micron Technology, sulla scia dell’upgrade degli analisti di Merrill Lynch scaturito dall’accordo con Intel (a sua volta salito di quasi il 4%) sulla produzione di memorie flash di tipo NAND.

Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 9 sezioni in tempo reale
riservate agli abbonati a INSIDER. Se non sei gia’ abbonato, clicca sul
link INSIDER

Sugli altri mercati, l’euro ha recuperato terreno sul dollaro, in seguito al rilascio delle minute (uno stop delle strette creditize non e’ positivo per il biglietto verde) . Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.1811. Nuovo record di 18 anni per l’oro. Il futures con scadenza dicembre ha chiuso in progresso di $3.40 a quota $492.90 all’oncia. In rialzo, infine, anche i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.43%, dal 4.46% di lunedi’.

BORSA: NY SALE CON APERTURA FED SU TASSI,GM ANCORA GIU’

22 Novembre 2005 23:23 NEW YORK (ANSA) – Seduta positiva per Wall Street, con gli indici che arrotondano i guadagni nelle ultime due ore di contrattatazione. La diffusione delle minute Fed sulla riunione del Fomc del primo novembre dà slancio ai listini sulla scia di una possibile fine alla stretta monetaria iniziata a giugno del 2004: il Dow Jones sale dello 0,47% (a 10.871,43 punti), il Nasdaq segna un incremento dello 0,53% (a quota 2.253,56), mentre lo Standard & Poor’s 500 è a 1.261,23 punti.

Le aspettative di fondo sull’inflazione Usa continuano a rappresentare una preoccupazione di fondo, si legge nelle minute, ma il linguaggio della Fed sui tassi potrebbe subire un cambiamento “tra breve” a seguito delle perplessità di alcuni componenti del comitato monetario sulla efficacia di proseguire senza pause sulla strada dell’aumento del costo del denaro, che vede ora i tassi al 4%. In altri termini, sarebbero quindi emersi nel corso della riunione i timori che una stretta eccessiva possa danneggiare l’economia piuttosto che sostenerla.

Fin dall’avvio della seduta gli indici hanno viaggiato in territorio negativo, seppure con cali contenuti, scontando il rialzo delle quotazioni del greggio tornate a sfiorare i 59 dollari al barile (+2% a 58,8 dollari), riaccendendo le proccupazioni di ricadute su consumi e costi aziendali. La seduta, inoltre, risente di volumi ridotti in vista del ponte di festa per il Thanksgiving Day di giovedì. Quanto ai singoli titoli, va ancora giù General Motors, all’ indomani dell’annuncio di un piano di riduzione dei costi che prevede il taglio di 30mila posti di lavoro e la chiusura di 12 impianti in Nord America.

All’apertura il titolo ha accusato un ribasso del 4% per poi limare le perdite con un calo dell’1,31% (a 23,27 dollari). Il gigante malato di Detroit deve fare di più per il risanamento,secondo Fitch. “Gm – ha detto Mark Oline, analista dell’agenzia di valutazione nel corso di una conference call – deve avviare una rapida ristrutturazione contrattando con la Uaw” (United Automotive Workers, il sindacato di categoria ) in modo da muoversi per fronteggiare a breve “un flusso di cassa operativo negativo durante il 2006 e una liquidità adeguata ma in calo” anche per le evoluzioni della crisi Delphi.

Ford, le cui quotazioni recuperano nel finale (+0,24% a 23,27 dollari) diffonderà i dettagli del piano di ristrutturazione del gruppo (oltre al già noto taglio dei 4mila colletti bianchi negli Usa) a gennaio. Lo ha reso noto il numero uno, Bill Ford,precisando che è necessario mettere a punto un programma di lungo periodo. Da segnalare il calo di Tiffany (-1,52% a 42,25 dollari), a causa del downgrade a ‘hold’ da ‘buy’ deciso da Legg Mason. Nel comparto tecnologico corrono le aziende di semiconduttori all’indomani della joint venture tra Intel (+3,6% a 26.16 dollari) e Micron Technology (+2,36% a 32,55 dollari) sulle memorie flash.

Micron beneficia anche dell’upgrade a ‘buy’ da ‘neutral’ deciso da un analista di Merrill Lynch. Guadagni anche per Texas Instruments, in rialzo del 2,36%, a 32,55 dollari. Allunga ancora il passo Google (+1,74% a 416,47 dollari) su nuovi record grazie alle indiscrezioni (confermate) sulle trattative con la Cbs, la tv controllata dalla Viacom, per un possibile accordo sulla ricerca video e nel video on-demand.