Società

WALL ST: NUOVO SELL-OFF, E’ ANCORA CRISI DEL CREDITO

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

A causa dei rinnovati timori sul mercato del credito e degli ultimi, ancora deludenti, dati sul comparto immobiliare, gli indici americani hanno chiuso la seduta di borsa in forte ribasso (quinta sessione negativa delle ultime 6). Il Dow Jones ha ceduto l’1.75% a 12040, l’S&P500 il 2.20% a 1304, il Nasdaq e’ arretrato -2.30% a 2220. I dati sul comparto del lavoro, seppur migliori delle attese, non sono riusciti a contenere le perdite, mentre sembra intensificarsi il nervosismo in vista dell’importante rapporto sull’occupazione che verra’ diffuso nelle prime ore di venerdi’.

La principale preoccupazione degli investitori riguarda la continua debolezza del comparto finanziario e il pericolo che questa dilaghi su altri settori. Ad alimentare le paure sulla crisi del credito (scoppiata la scorsa estate e ancora lontana dall’essere risolta) sono state le ultime notizie comunicate dalle societa’ finanziarie Thornburg Mortgage e Carlyle Group i cui creditori stanno insistendo sul ripagamento dei prestiti attraverso la ricostituzione dei “margin calls”. Le difficolta’ riscontrate dai gruppi nel ripagamento dei rispettivi debiti hanno originato speculazioni sul possibile fallimento delle societa’.

A cio’ va aggiunto l’ultimo rapporto della Mortgage Bankers Association che ha evidenziato un balzo delle insolvenze sul ripagamento dei mutui ai massimi storici e un’impennata dei pignoramenti. I tassi a lungo termine continuano a viaggiare su livelli ancora elevati, rendendo maggiormente onerosi i prestiti immobiliari. Il collasso dei mutui subprime ha gia’ causato svalutazioni per almeno $181 miliardi, costringendo le banche a rivedere gli standard per la concessione di prestiti alle famiglie americane. Le vendite di case con contratti in corso sono risultate invariate a gennaio, ma in calo di quasi il 20% rispetto allo scorso anno.

Mercato ricco di insidie ma anche di opportunita’. E con news gratis, non vai da nessuna parte. Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Scopri i privilegi delle informazioni riservate, clicca sul
link INSIDER

“La situazione sembra ormai essere fuori controllo. Si prospettano tempi dolorosi, non so se il mercato ha pienamento prezzato le conseguenze delle elevate perdite e di cosa e quanto ci vorra’ per recuperare” ha commentato David Baker del gruppo North American Management. “L’opinione piu’ diffusa e’ che ormai gli Stati Uniti sono in recessione. I numeri di domani sull’occupazione saranno cruciali” ha affermato Mike Lenhoff, chief strategist di Brewin Dolphin. Probabilmente il mercato restera’ volatile fino alla seconda meta’ dell’anno: durante il periodo estivo dovrebbe emergere un quadro ben preciso sulle perdite delle banche legate alla crisi del credito, mentre i tassi viaggeranno su livelli molto piu’ bassi.

Il piu’ volte annunicato piano di salvataggio sulla societa’ assicuratrice di bond, Ambac Financial (ABK), ha fallito nel tentativo di ridare fiducia agli investitori, che hanno giudicato la proposta sulla vendite di azioni non sufficiente a garantire il massimo rating sul credito. Il titolo, crollato -20% nella seduta di mercoledi’, ha continuato a perdere terreno chiudendo con un ribasso giornaliero del 13%. Citigroup (C), Goldman Sachs (GS), Lehman Brothers (LEH) e Morgan Stanley (MS) hanno perso mediamente il 4%, Merrill Lynch (MER) e’ arretrata -7%.

Tutti i titoli componenti del Dow Jones hanno chiuso in rosso, fatta eccezione per il colosso retail Wal-Mart (WMT) che ha battuto le attese degli analisti sulle vendite comparate di febbraio.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha chiuso ancora in rialzo. I futures con consegna aprile hanno archiviato la sessione a quota $105.47 al barile, in progresso di $0.95. Sul valutario, l’euro aggiorna il record sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5391. L’oro ha ritracciato dai recenti massimi. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in calo di $14.20 a $974.30 all’oncia. In rialzo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.6220% dal 3.69% di mercoledi’.

parla di questo articolo nel Forum di WSI