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WALL ST.: NUOVE PRESSIONI DAL COMPARTO ENERGETICO

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I listini americani hanno iniziato la settimana contrastati ma non distanti dalla linea di parita’ (controlla la performance in tempo reale). La nuova impennata del greggio continua ad alimentare tensioni sull’inflazione, sulla spesa dei consumatori e sull’abilita’ delle aziende di continuare a generare profitti. Gli elevati prezzi della benzina stanno spingendo le famiglie americane a cambiare le abitudini di acquisto, puntando sempre piu’ spesso sui supermercati discount.

Durante le contrattazioni del preborsa, il greggio ha toccato un nuovo massimo assoluto di $143.67. A spingere le quotazioni al rialzo in mattinata, oltre alla debolezza del dollaro, sono le continue tensioni tra Israele ed Iran, a causa del programma nucleare che Teheran e’ determinata a portare avanti. Al momento i futures con scadenza agosto segnano un progresso di $1.64 a $141.85 al barile.

Dall’inizio dell’anno il prezzo dell’oro nero e’ incrementato del 40%. “Cio’ implica un inferiore margine di profitto per le aziende e, in particolare, un rallentamento dei consumi a causa dei maggiori costi sostenuti dagli automobiliti per riempire i serbatoi delle auto: ha affermato Rick Meckler, presidente del gruppo d’investimento LibertyView Capital Management.

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Un’estensione del calo di questa mattina posizionerebbe ufficialmente il comparto azionario in una fase di mercato ‘orso’, in ribasso del 20% dai massimi registrati nell’ottobre dello scorso anno. L’indice delle blue chip, il Dow Jones, si sta avviando a chiudere il mese di giugno con una perdita del 10%, la maggiore dagli anni della Grande Depressione.

Sul fronte macro e’ atteso un solo dato economico, relativo al Chicago PMI di giugno, per cui e’ stimata una contrazione a 48.5 punti dai 49.1 del mese precedente. Il dato sara’ comunicato subito dopo l’apertura, alle 15:45 ora italiana.

Tra le notizie societarie, in evidenza la buona trimestrale della societa’ di consulenza fiscale H&R Block (HRB), che ha riportato un aumento dell’11% sui ricavi, ed un EPS di $1.66, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 22 centesimi dello scorso anno. Il titolo e’ schizzato dell’8%. Nel comparto retail, la banca svizzera UBS ha migliorato il rating di Wal-Mart (WMT) ma ha tagliato quello sulla rivale Target (TGT).

Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ in leggero calo a 1.5773 nei confronti del dollaro. In lieve flessione l’oro a $929.70 (-$1.60) l’oncia. Invariati i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ fermo al 3.99%.

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