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WALL ST: MERCATI DEBOLI, MANCANO I CATALIZZATORI

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Avvio di seduta cauto per i mercati americani, che sembrano incapaci di riprendere la via dei guadagni, condizionati dal caro petrolio e dall’assenza di nuovi catalizzatori. Il Dow Jones cede lo 0.16% a 10396, l’S&P500 lo 0.11% a 1207 e il Nasdaq e’ quasi invariato (-0.06%) a 2128.

Sui mercati pesa innanzitutto l’aumento dei prezzi petroliferi, che restano ancorati intorno ai $70 al barile. Si tratta di un livello che solleva molte preocupazioni tra gli operatori sui possibili effetti negativi che il caro petrolio potrebbe avere su cosumi, crescita economica e inflazione.

La chiusura di importanti impianti petroliferi e raffinerie nel Golfo del Messico a causa dell’uragano Katrina contribuisce ad alimentare la corsa dei prezzi energetici. Il contratto future sul greggio con scadenza ottobre in questo momento cede 41 centesimi a $69.40.

Sul fronte economico, i dati rivisti sul prodotto interno lordo hanno fatto scattare alcune vendite. Nel secondo trimestre il Pil Usa e’ cresciuto del 3.3%. Gli economisti si aspettano in media un aumento del 3.5%. Il dato preliminare si era attestato al 3.4%.

Molto deludenti gli ultimi numeri sul Chicago PMI, l’indice sull’attivita’ manifatturiera nell’area di Chicago. Nel mese di agosto l’indicatore si e’ attestato 49.2 punti. Il consensus era per un valore di 61.

Passando alla cronaca societaria, la societa’ di infrastrutture chip Novellus ha tagliato le previsioni sui risultati trimestrali, affermando che le societa’ clienti in Asia potrebbero attendere la fine dell’anno prima di fare nuovi ordinativi.

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Sugli altri mercati, sono in rialzo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.04% contro il 4.08% della chiusura di martedi’. L’oro e’ invariato a quota 435.5 all’oncia e l’euro viene scambiato a 1.2216 contro il dollaro.