A due ore dalla fine delle contrattazioni, Wall Street tenta di limare le perdite, rimanendo tuttavia ancora in terreno negativo. Sul New York Exchange rimane attivo il blocco degli ordini automatici di vendita, una misura per evitare gli eccessi di ribasso.
Da segnalare che l’indice sulla volatilita’ implicita (riferito alle opzioni sull’indice S&P100), il CBOE Market Volatility Index (VIX), e’ in rialzo di oltre il 6,5% intorno a quota 38. Relativamente bassi i volumi di scambio.
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Continua a farsi sentire l’effetto del dato sulla fiducia dei consumatori che, nel mese di ottobre, e’ arrivato a testare il livello piu’ basso dal novembre del 1993. La flessione e’ stata scatenata dalle preoccupazioni sulle condizioni del mercato del lavoro e dalle tensioni presenti nel quadro geopolitico.
L’attenzione degli investitori e’ cosi’ focalizzata sullo stato di salute della congiuntura economica americana e sulle prossime mosse che saranno adottate dalla Fed il 6 novembre. Dopo la pubblicazione dell’indicatore, immediata e’ stata la reazione dei contratti future sui fund fed, che sconterebbero ora una probabilita’ di un taglio dei tassi dell’87% .
Ma non sono di buon auspicio neanche le notizie provenienti dal fronte societario, che hanno visto sotto i riflettori l’allarme lanciato dal gigante petrolifero BP Amoco (BP – Nyse) e le note negative di UBS Warburg sul colosso delle infrastrutture Internet Cisco (CSCO – Nasdaq).
Tra le maglie ropsa della seduta, si mette in evidenza Procter & Gamble (PG – Nyse). La blue chip del Dow Jones ha comunicato utili superiori alle stime. Il titolo continua a guardare con favore i risultati diffusi continuando a guadagnare terreno.
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