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WALL ST: INDICI IN NETTO CALO A META’ SEDUTA

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Al giro di boa le borse americane proseguono sui minimi della seduta, sotto le soglie psicologiche di 10.000 e 1.700 rispettivamente.

A deprimere gli indici e’ soprattutto il dato sulla fiducia dei consumatori redatto dall’Universita’ del Michigan, che ha deluso le stime degli analisti sull’onda delle preoccupazioni relative ai prezzi del petrolio e le tensioni in Medio Oriente.

Gli investitori hanno dimenticato presto le buone notizie sul Pil del primo trimestre 2002, risultato superiore alle previsioni.

A pesare sui mercati sono poi gli scandali relativi ai conflitti di interesse delle banche d’affari di Wall Street e i timori che la ripresa degli utili societari non sia cosi’ forte come previsto in precedenza.

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Da segnalare:

– In picchiata il titolo della societa’ di software Verisign (VRSN – Nasdaq), che perde oltre il 40% dopo il ‘warning’ lanciato nella tarda serata di giovedi’ e i successivi downgrade delle banche d’affari.

– Perde oltre il 20% il titolo della societa’ energetica Dynegy (DYN – Nyse), che gia’ nella seduta di giovedi’ aveva perso il 30%. A pesare sul titolo DYN sono la revisione delle stime al ribasso, l’annuncio che la Securities & Exchange Commission ha avviato un’indagine informale sulle pratiche contabili della societa’ e i numerosi ‘downgrade’ delle principali banche d’affari.

– In luce il colosso della difesa Boeing (BA – Nyse), che si e’ aggiudicato una commessa del valore di $600 milioni da parte della Cathay Pacific di Hong Kong.

A livello settoriale:

– In picchiata il comparto biotech (BTK), con l’indice di comparto in calo di oltre il 3,5%, perdendo il 14% in cinque sessioni, al livello piu’ basso degli ultimi 7 mesi. Tra le ragioni dei ribassi, numerose speculazioni sul mercato, tra cui la vendita delle azioni da parte di un grande fondo d’investimento. In particolare, il titolo Genta (GNTA – Nasdaq) perde circa il 20%. In controtendenza Amgen (AMGN – Nasdaq) dopo i buoni risultati trimestrali.

– Male il settore software (GSO) sulla scia della brutta performance di Verisign (VRSN – Nasdaq). Il titolo trascina al ribasso il numero uno del comparto, Microsoft (MSFT – Nasdaq). Bene invece PeopleSoft (PSFT – Nasdaq) dopo la buona trimestrale.

– Continua il momento negativo del settore delle tlc (XTC), che non riesce a scrollarsi di dosso il ‘warning’ lanciato la settimana scorsa da WorldCom (WCOM – Nasdaq) e le preoccupazioni sulla ripresa del comparto. In calo anche il settore delle infrastrutture per telecomunicazioni, su cui pesa il forte ribasso di JDS Uniphase. Il titolo della societa’ di attrezzature per telecomunicazioni e’ ai minimi dall’ottobre 1998 dopo la deludente trimestrale. che trascina al ribasso la rivale Nortel Networks (NT – Nyse) e il numero uno del comparto, Lucent Tech (LU – Nyse).

– Male il comparto dei media, su cui pesano le preoccupazioni relative al futuro sempre piu’ incerto di AOL Time Warner (AOL – Nyse) e la brutta performance del titolo Walt Disney Co. (DIS – Nyse). I vertici di AOL stanno vagliando la possibilita’ di vendere una quota di minoranza della divisione via cavo Time Warner Cable, attraverso un’offerta pubblica che porterebbe sul mercato una societa’ con capitalizzazione di $45 miliardi. Disney ha registrato utili superiori alle stime, ma le banche d’affari hanno espresso giudizi contrastanti sul titolo e gli investitori hanno deciso di concentrarsi sulle note negative. Sia AOL che Disney nel comunicare i risultati trimestrali hanno citato il momento negativo della pubblicita’.

– Negativi i semiconduttori (SOX). In particolare perdono terreno il numero uno del settore, Intel (INTC – Nasdaq), Texas Instruments (TXN – Nyse), Micron Technology (MU – Nyse) e Xilinx (XLNX – Nasdaq).

Sul fronte macroeconomico:

Complessivamente positivo il dato sul Pil del primo trimestre 2002.
A determinare il forte aumento dell’indice, che nel primo trimestre 2002 si e’ attestato al +5,8% rispetto al +4,8% previsto dagli analisti (sondaggio Cnbc/Dow Jones), sono state soprattutto le scorte di magazzino.

L’indice sulla fiducia dei consumatori redatto dall’Universita’ del Michigan si e’ attestato a fine aprile a quota 93, rispetto ai 95,7 del mese di marzo. Gli analisti si attendevano un valore di 94,4 (stime CNBC/Dow Jones).

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