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WALL ST INCERTA, NASDAQ OSCILLA SULLA PARITA’

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Volatilita’ sembra essere la parola d’ordine che guida oggi la performance dei mercati.

Gli indici di New York continuano a registrare un andamento ballerino, con gli investitori ancora incerti, nonostante il dato positivo relativo al Michigan Sentiment.

L’indicatore, relativo al mese di novembre, ha messo in luce un rialzo a 83,5 punti contro gli 82,7 di ottobre. Le previsioni degli analisti erano di 78,5.

Nemmeno la notizia sull’occupazione da parte delle truppe Usa della citta’ Mazar-e-Sharif entusiama il mercato.

Il Nasdaq oscilla nervosamente attorno alla parita’, mentre il listino delle blue chip mette a segno deboli guadagni.

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Il listino tecnologico continua ad assistere al balzo di Palm (PALM – Nasdaq), che recupera nonostante le dimissioni repentine dell’amministratore delegato.

Buona anche la performance di Nvidia Corp (NVDA -Nasdaq) sulla scia dei risultati che la societa’ ha pubblicato relativamente al terzo trimestre. Deboli, invece, Qualcomm (QCOM -Nasdaq) e Veritas Software (VRTS -Nasdaq).

Sul Dow continua a pesare la notizia relativa al risultato trimestrale di Disney (DIS-Nyse), che si conferma maglia nera del listino dei titoli industriali. In calo anche Home Depot (HD -Nyse).

Sul fronte societario si distingue il calo di Motorola (MOT – Nyse) che ha accusato negativamente la decisione di Alkesh Shash di Morgan Stanley di ridurre il rating sul titolo da “Outperform” a “Neutral”.

Un altro titolo in difficolta’ e’ Enron (ENE – Nyse). L’agenzia di rating Moody’s ha infatti abbassato la valutazione relativa al debito della societa’ da Baa2 a Baa3.

A deprimere il sentiment degli investitori sono soprattutto i timori di una ripresa dell’economia piu’ lontana, messa in evidenza dalle notizie poco confortanti sul fronte societario.

“Le societa’ stanno iniziando a rivedere al ribasso le previsioni sugli utili relative al prossimo anno – ha commentato Christopher Wolfe, strategist di JP Morgan – E nel frattempo il mercato rivolge le sue attenzioni ai bilanci relativi al quarto trimestre, temendo una nuova contrazione dei profitti societari.”

Il fronte macroeconomico mostra un quadro ancora controverso.

Prima dell’inizio delle contrattazioni e’ stato pubblicato il dato relativo ai prezzi alla produzione , che ha messo in luce una flessione superiore alle stime degli analisti.

In forte calo tutte le componenti dell’indicatore, esclusi i prezzi dei computer.

Ma se da un lato la diffusione del dato e’ riuscita ad allontanare lo spettro delle pressioni inflazionistiche, garantendo altri margini di manovra alla Fed, dall’altro la forte flessione dei prezzi e’ un chiaro segnale di come l’economia si stia incamminando verso la recessione.

Ed e’ controverso come i prezzi siano scesi, nonostante l’immissione di liquidita’ che la Fed ha garantito con l’adozione di una politica monetaria espansiva.

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