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WALL ST. IN CAUTO RIALZO MA OCCHIO ALLA VOLATILITA’

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In gran parte grazie alla debolezza del dollaro, con l’euro che ha superato la soglia chiave di $1.50, i listini hanno aperto la seduta odierna in rialzo.

A mantenere alto il morale degli investitori, gia’ confortati dalla revisione al rialzo delle prospettive economiche da parte della Federal Reserve, e’ stata la pubblicazione dei dati macro, prima del suono della campanella.

Le cifre hanno mostrato un calo delle nuove richieste settimanali di sussidio di disoccupazione sui minimi da settembre 2008 e una crescita delle span class=”spanbold”>spese al consumo e del reddito personale maggiore del previsto in ottobre. Hanno deluso invece gli ordini di beni durevoli, scivolati inaspettatamente in ottobre. Tuttavia il calo e’ stato controbilanciato da una revisione al rialzo del mese precedente, al 2%.

Nelle minute la Banca Centrale ha rivisto al rialzo le previsioni sulla crescita dell’economia Usa sia di quest’anno che del 2010. Inoltre i banchieri centrali prevedono che il tasso di disoccupazione, che lo scorso novembre ha toccato i massimi di 26 anni al 10.2%, dovrebbe rimanere nel range del 9.3-9.7% l’anno prossimo. Si tratta di una stima lievemente piu’ ottimista di quella fatta a giungo dallo stesso istituto.

“Probabilmente la Fed sta assumendo che i consumatori stanno tornando a mettere mano al portafoglio”, ha detto l’analisti, precisando che “a essere sinceri, siamo scettici circa una ripresa dei consumi cosi’ sostenuta come si aspetta la Fed. Il peso del debito e’ ancora significativo”.

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Alle 15.55 italiane i trader riceveranno anche le cifre relative alla lettura della fiducia dei consumatori dell’Universita’ del Michigan, mentre cinque minuti piu’ tardi conosceranno il totale delle vendite di nuove case registrate in ottobre. “Dovremmo vedere dati economici leggermente migliori delle attese che dovrebbero contribuire ad una chiusura di mercato positiva”, e’ il parere Blaabjerg, che aggiunge: “sul breve la nostra preooccupazione principale e’ che il numero di azioni che sostiene il rally si fa sempre piu’ basso”.

Ancora una volta l’oro ruba la scena sugli altri mercati, con i futures con scadenza a dicembre che si portano in area $1.180 l’oncia dopo le notizie stampa secondo cui l’India sarebbe pronta ad acquistare piu’ oro dal Fondo Monetario Internazionale. Nel frattempo Il dollaro cede terreno contro tutte le valute rivali, alimentando l’appeal delle materie prime, con l’euro che accelera dello 0.4%, superando la soglia chiave di $1.50.

Intanto i prezzi del petrolio rimbalzano, riportandosi sopra quota $76 al barile in vista della presentazione dei dati sulle scorte settimanali. Gli analisti interpellati da Platts prevedono un incremento di 1.4 milioni di barili di petrolio. In un rapporto separato, a cura dell’American Petroleum Institutem e pubblicato ieri, si segnala che le scorte sono aumentate di 3.4 milioni di barili nella settimana conclusasi il 20 novembre.

Alle 19 italiane il Dipartimento del Tesoro emettera’ sul mercato una cifra record di $32 miliardi di Treasury a 7 anni. In ambito societario, prima del suono della campanella riporteranno i conti fiscali Deere & Co. e Tiffany & Co.

Sugli altri mercati, sull’energetico vira in negativo il greggio. Al momento i futures con consegna gennaio arretrano di $0.07 a quota $75.95 al barile. Sul valutario arretra il dollaro, con l’euro che si rafforza nei confronti del biglietto verde a $1.5056. Salgono ancora i prezzi dell’oro: i futures con scadenza dicembre avanzano di $14.00 a quota $1181.40 l’oncia. In cauto ribasso i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ salito al 3.3200% dal 3.3170% di ieri.