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WALL ST: IL NASDAQ CHIUDE AI MINIMI DA OTTOBRE

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Seduta a due velocita’ per le borse statunitensi, che, dopo aver viaggiato in territorio positivo per tutta la mattinata, hanno invertito la rotta dopo il Beige Book, la relazione della Federal Reserve sullo stato della congiuntura americana.

Immediatamente dopo le prime battute del Beige Book, gli indici avevano accelerato al rialzo. Ma quando lo scenario delineato dalla Fed non si e’ rivelato cosi’ ottimista come era sembrato in un primo momento, i mercati si sono incupiti, perdendo velocemente terreno.

Il Nasdaq ha chiuso in ribasso per la sesta seduta consecutiva, ai livelli minimi dal 30 ottobre scorso, depresso da semiconduttori e software. In calo anche il Dow Jones, affossato dalle vendite su alcune blue chip, tra cui Hewlett-Packard (HWP – Nyse), Alcoa (AA – Nyse), Exxon Mobil (XOM – Nyse), International Paper (IP – Nyse), Eastman Kodak (EK – Nyse) e Microsoft (MSFT – Nasdaq).

Negativi i dati macroeconomici sulla vendita di nuove case e gli ordini di beni durevoli a marzo.

Continuano poi a deprimere gli investitori le preoccupazioni relative agli utili societari.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.713,34 (-0,98%)
Il Dow Jones a 10.030,43 (-0,58%)
L’S&P 500 a 1.093,14 (-0,71%)

Sul mercato dei bond, la curva dei tassi di interesse ha mostrato un calo dei rendimenti sull’onda dei dati economici sugli ordini di beni durevoli e la vendita di nuove case a marzo. Il risultato e’ un appiattimento della curva, che evidenzia che gli investitori istituzionali si aspettano una ripresa economica non vigorosa.

In calo al New York Mercantile Exchange i contratti future sul petrolio dopo che l’American Petroleum Institute ha reso noto che le scorte di greggio sono aumentate nella settimana conclusasi il 19 aprile.

I temi della seduta:

– La conglomerata General Electric (GE – Nyse), componente del Dow, ha confermato le stime su utili e fatturato del 2002. Il numero uno del colosso industriale si e’ detto insoddisfatto sull’attuale prezzo delle azioni GE.

– Male il colosso della fotografia Eastman Kodak (EK – Nyse) dopo che l’agenzia Standard & Poor’s ha tagliato il rating sul debito a lungo termine.

– In netto calo anche la blue chip Hewlett-Packard (HWP – Nyse), affossata dalle preoccupazioni relative al processo in corso nel Delaware. Il colosso di Palo Alto e’ accusato di aver ottenuto dei voti con la frode nella riunione degli azionisti sulla fusione con la Compaq Computer (CPQ – Nyse), lo scorso 19 marzo.

– Al Nasdaq da segnalare il rally del colosso dell’e-commerce Amazon.com (AMZN – Nasdaq), che ha messo a segno un rialzo di oltre il 19% dopo la trimestrale migliore delle stime annunciata nella tarda serata di martedi’ e i successivi upgrade di alcune importanti banche d’affari.

– In crescita anche il colosso delle infrastrutture per Internet Cisco Systems (CSCO – Nasdaq) dopo l’upgrade di Dresdner Kleinwort Wasserstein.

– In rialzo dopo tante sedute negative il titolo del colosso media e Internet AOL Time Warner (AOL – Nyse). Il titolo, che aveva aperto ai minimi delle ultime 52 settimane, ha recuperato terreno in attesa degli utili trimestrali, che saranno resi noti dopo la chiusura delle contrattazioni.

– In forte calo il titolo del colosso dell’energia Calpine (CPN – Nyse), che ha perso oltre l’11%, con volumi di scambio elevatissimi, dopo il profit warning lanciato nella tarda serata di martedi’.

A livello settoriale:

– In netto calo il settore dei semiconduttori (SOX). Da segnalare in particolare i ribassi di Intel (INTC – Nasdaq), Texas Instruments (TXN – Nyse), Micron Technology (MU – Nyse) e Xilinx (XLNX – Nasdaq).

– Male anche il comparto software (GSO), con Microsoft (MSFT – Nasdaq) e Oracle (ORCL – Nasdaq), rispettivamente numero uno e numero due del settore, in netto calo.

– Ha chiuso debole l’indice di riferimento del settore Internet (DOT), che non e’ riuscito a capitalizzare sul rally di Amazon.com (AMZN – Nasdaq). Oltre ad Amazon, da segnalare il boom dell’agenzia di viaggi online Expedia (EXPE – Nasdaq), che ha chiuso sui massimi delle ultime 52 settimane dopo aver registrato nel primo trimestre fiscale un utile di 46 centesimi per azione, nettamente superiore alle stime degli analisti.

– In leggero rialzo il settore delle tlc (IXTC). Debole il colosso delle telecomunicazioni AT&T (T – Nyse), che ha registrato nel primo trimestre una perdita netta di $975 milioni, oltre 4 volte superiore a quella registrata l’anno prima. In crescita invece Qualcomm (QCOM – Nasdaq), che ha annunciato risultati trimestrali in linea con le stime. Continua poi il buon momento del numero uno al mondo delle infrastrutture per tlc, Lucent Tech (LU – Nyse).

– Sotto pressione l’indice di riferimento del settore petrolifero Amex Oil Index (XOI). Continua il brutto momento di ExxonMobil (XOM – Nyse). In calo anche Royal Dutch (RD – Nyse), ChevronTexaco (CVX – Nyse) e BP Amoco (BP – Nyse). La societa’ operante nel settore petrolifero Sunoco (SUN – Nyse) ha riportato una perdita netta nel primo trimestre del 2002 pari a $106 milioni, o $1,40 per azione.

– Nel settore wireless (YLS) da segnalare il crollo del colosso dei cellulari Ericsson (ERICY – Nasdaq Adr), che per il secondo giorno consecutivo ha perso oltre il 7%.

– In crescita il settore aereo (XAL), che beneficia dell’upgrade di Merrill Lynch su molti titoli del comparto.

– In calo l’indice di riferimento del settore biotech (BTK). Da segnalare il rialzo di Biogen (BGEN – Nasdaq), che ha registrato nel primo trimestre 2002 utili in linea con le stime ma ha lanciato un profit warning.

Da segnalare anche:

Xerox Corp. (XRX – Nyse), non ha potuto comunicare i risultati relativi al primo trimestre 2002 a causa dell’adozione di un nuovo sistema contabile.

La banca d’affari Morgan Stanley (MWD – Nyse) ha dichiarato che l’attivita’ di brokeraggio e le vendite delle banche d’investimento hanno subito una contrazione a partire dal primo trimestre del 2002.

Sul fronte macroeconomico:

Per quanto riguarda il Beige Book, se da una parte la Federal Reserve ha sottolineato i numerosi segnali che indicano che la ripresa economica e’ in atto, dall’altra ha sollevato preoccupazioni sulla solidita’ di questa ripresa.

”Mentre il tono di fondo rimane positivo”, ha dichiarato la banca centrale Usa – con il settore manifatturiero e la spesa dei consumatori in miglioramento, il settore immobiliare sempre molto forte e l’inflazione bassissima – la sanita’, la spesa in conto capitale e il mercato del lavoro continuano a preoccupare.

La vendita di nuove case e’ scesa a marzo del 3,1%, contro il +0,6% atteso dagli analisti. Gli analisti hanno sottolineato pero’ che il settore immobiliare continua a mantenersi molto forte.

Gli ordini di beni durevoli hanno registrato a marzo un calo dello 0,6%. Il dato e’ peggiore delle stime degli analisti, che si attestavano a +0,5%.

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