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WALL ST. GIU’, SCATTANO LE PRESE DI BENEFICIO

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All’indomani del potente rally, il piu’ forte degli ultimi 5 anni, gli operatori hanno preferito intascare parte dei recenti profitti, in attesa di nuovi, importanti segnali sul settore finanziario e sull’economia piu’ in generale. Il Dow Jones ha ceduto il 2.36% a 12099, l’S&P500 il 2.43% a 1298, il Nasdaq e’ arretrato del 2.57% a 2209.

La seduta odierna, priva di aggiornamenti macro, ha permesso agli investitori di metabolizzare le ultime notizie giunte dal settore bancario. Dopo le buone trimestrali di Goldman Sachs (GS) e Lehman Brothers (LEH), in mattinata anche la banca d’affari Morgan Stanley (MS), ha riportato utili migliori delle attese (EPS di 42 centesimi superiore al consensus). Il fatto ha parzialmente allentato le tensioni sul comparto poiche’ ha rassicurato gli operatori sulla stabilita’ della societa’ e sulle posizioni di liquidita’, al contrario di quanto accaduto per Bear Stearns (BSC), crollata nei giorni scorsi dopo aver raggiunto l’accordo sulla vendita a JP Morgan (JPM) per appena $2 ad azione.

“Il rally di martedi’ dei listini e’ stato sorprendente. Dopo tutto i fondamentali restano negativi, c’e’ ancora forte incertezza sul sistema bancario nonostante gli ultimi aggiornamenti offerti da Goldman a Lehman”, ha affermato David Jones, strategist di IG Index. “I tagli Fed hanno sempre fornito una spinta nel brevissimo termine, non sappiamo ancora se avranno effetto sul lungo”.

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“Nessuno vuole fare la prima mossa. C’e’ chiaramente ancora paura tra gli investitori. L’incertezza e’ ai massimi livelli, non si sa come muoversi” ha dichiarato George Shipp, CIO di Scott & Stringfellow, evidenziando come le mosse della Fed e del governo per stimolare l’economia e stabilizzare i mercati non hanno ancora prodotto alcun effetto.

L’ultimo taglio ai tassi d’interesse, operato martedi’ dalla Banca Centrale, ha portato il costo del denaro al 2.25%. La serie di tagli, iniziata a settembre, subito dopo la crisi subprime, non sembra ancora aver ristabilito la fiducia negli investitori, mentre l’economia continua a soffrire, pressata oltre che dal “credit crunch” anche dalla pesante debolezza del comparto immobiliare.

A distinguersi in positivo sono state le due agenzie semigorvernative dei mutui ipotecari Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE), i cui titoli sono avanzati rispettivamente dell’11% e del 14%. L’Office of Federal Housing Enterprise Oversight (OFHEO) ha approvato la richiesta delle due aziende sull’acquisto di un numero maggiore di mutui immobiliari. L’operazione dovrebbe garantire una liquidita’ immediata nel settore dei mutui per almeno $200 miliardi. Gia’ nei giorni scorsi gli organi di controllo avevano rimosso le restrizioni sulle dimensioni del portafoglio delle due societa’ alzando di fatto il tetto massimo agli investimenti.

Sempre tra i titoli finanziari, riflettori accesi sul colosso delle carte di credito Visa (V) che dopo aver prezzato l’Ipo a $44 per azione ha aperto agli scambi a quota $59, per poi chiudere a $56.50, realizzando una performance giornaliera pari a +33%. E’ interessante notare come il titolo della rivale Mastercard (MA) sia in rialzo di oltre il 400% dal giorno del debutto in borsa.

Sugli altri mercati, in forte calo il petrolio. I futures con consegna aprile hanno chiuso con un ribasso giornaliero di $4.94 a $104.48 al barile. Sul valutario, euro in leggero calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di merocledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5616. Ondata di vendite sull’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in ribasso di $59.00 a $945.30 all’oncia. Ijn rialzo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.3620% dal 3.451% di martedi’.

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