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WALL ST. GIU’, PRESE DI PROFITTO E ALERT BANCHE

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I listini azionari chiudono in calo per la prima volta in tre giorni una seduta dominata dal nervosismo. Il Dow Jones ha perso lo 0.19% a 8410, l’S&P500 lo 0.38% a 903, il Nasdaq lo 0.54% a 1754. Mentre crescono le speculazioni sui risultati degli stress test, che dovrebbero mostrare che alcune banche – si parla di 10 istituti su 19 – hanno bisogno di aumentare le proprie finanze, il calo dei prezzi del petrolio ha trascinato al ribasso i titoli legati alle commodity.

“Il movimento odierno non deve sorprendere considerando il rally di ieri”, ha dichiarato Darin Newsom, senior analyst di DTN. Lo Standard & Poor’s 500 ha ritracciato un giorno dopo aver cancellato le perdite accumulate dall’inizio dell’anno. Piu’ tardi in giornata la Fed comunichera’ alla banche americane sottoposte agli stress test i risultati delle analisi. Secondo le ultime indiscrezioni, alla chiusura dei mercati, giovedi’ prossimo, gli istituti e le autorita’ di controllo intratterranno dei colloqui pubblici in merito all’esito dei test.

Tra i titoli piu’ colpiti da queste speculazioni, Wells Fargo e BB&T, che controlla un gruppo di banche nel North Carolina e nel Kentucky, che perdono almeno il 2%. Tracollo del 13% per Legg Mason, dopo che la societa’ ha chiuso in rosso per il quinto trimestre consecutivo. Le societa’ energetiche perdono in media il 2%, dopo che il petrolio ha ritracciato dai massimi di cinque mesi toccati ieri. Si distingue in positivo invece Kraft (+4%), dopo che la maggiore societa’ alimentare degli Stati Uniti ha riportato utili in crescita nel trimestre, battendo le attese degli analisti.

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Guardando all’andamento dei settori, l’indice S&P delle banche e’ scivolato del 2.5%, ma comunque lontano dai minimi di seduta. Il benchmark ha infatti ridotto le perdite dopo che il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha detto che la Banca Centrale non vuole mantenere una quota di controllo “significativa” a lungo termine, aggiungendo che le banche in pochi anni potranno continuare ad operare senza ricorrere agli aiuti federali.

In una testimonianza dinanzi al Congresso Bernanke e’ intervenuto sul futuro dell’economia statunitense, esprimendo fiducia in un recupero graduale che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno. Tuttavia il numero uno della Fed ha al contempo confermato di essere ancora preoccupato per le tensioni finanziarie e precisato che il tasso di disoccupazione e’ destinato ad aumentare ulteriormente. Le previsioni, sebbene possano essere considerate ottimiste, secondo alcuni trader non rappresentano una novita’.

Le attese per una stabilizzazione dell’economia vengono confermate dalle cifre giunte in ambito macroeconomico, con un report sul settore dei servizi che ha evidenziato un aumento a quota 43.7 in aprile. Dal dato, migliore delle attese, emerge chiaramente che la contrazione dell’attivita’ non manifatturiera si fa sempre meno intensa.

Sugli altri mercati, dopo quattro sedute positive consecutive, il contratto sul greggio con consegna a giugno ha ceduto $0.63, pari a un ribasso percentuale dell’1.2, attestandosi a quota $53.84 il barile. Sul valutario, si rafforza l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3383. Rimbalza l’oro: i futures con consegna giugno sul metallo prezioso sono saliti di $2.10 a $904.30 l’oncia. In rialzo, infine, i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul benchmark a 10 anni e’ sceso al 3.1570% dal 3.1640% di lunedi’.