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WALL ST. GALVANIZZATA DA PROSPETTIVE SUL LAVORO

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Partenza in netto progresso per il mercato azionario americano, che ha accolto con entusiasmo le cifre sorprendentemente positive del rapporto mensile occupazionale. Il rialzo e’ tale da consentire ai listini di riportarsi vicino ai massimi di 52 settimane ed estendere i guadagni settimanali.

I posti di lavoro persi in novembre, solo 11.000 rispetto ai 125.000 previsti e ai 111.000 del mese precedente (dato rivisto al ribasso), hanno contribuito ad alimentare gli acquisti della valuta americana, che al momento si rende protagonista di un’accelerazione pari allo 0.6% contro le sei principali valute concorrenti, dopo che solo fino ad un’ora prima accusava cali dello 0.3%.

“E’ evidente che i mercati avrebbero reagito bene a queste cifre”, ha osservato Burt White, chief investment officer di LPL Financial, poco dopo la pubblicazione dei dati da parte del governo. “E’ una grande notizia”.

Il tasso di disoccupazione e’ sceso al 10% dai massimi del 1983 toccati in ottobre di 10.2%, segnalando che la ripresa dell’economia sta aiutando il mercato del lavoro ad uscire dalla crisi piu’ grave dalla Seconda Guerra Mondiale. Se da un lato e’ vero che le aziende hanno tagliato posti per il 23esimo mese consecutivo (7.2 milioni quelli persi dall’inizio della recessione a fine 2007), da un altro lato tutto fa pensare che presto torneranno ad assumere personale, in particolare in considerazione del fatto che hanno tagliato cosi’ tanto negli ultimi due anni.

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Nonostante il tentativo di riscatto del biglietto verde, i prezzi del petrolio hanno anche loro invertito tendenza e ora scambiano in progresso dello 0.9% attestandosi oltre quota $77 al barile. L’oro non e’ stato cosi’ fortunato invece: le quotazioni del metallo prezioso scivolano di oltre il 2%.

In ambito societario, e’ soggetta a forti pressioni al ribasso Take-Two Interactive Software (-17%), dopo che la societa’ di videogame ha lanciato un allarme sui profitti a causa della performance deludente del videogioco sul baseball. Di tutt’altro tenore la seduta di Marvell Technology (+1%), dopo che gli utili della produttrice di circuiti integrati hanno superato le stime degli analisti nel terzo trimestre.

Sotto i riflettori il settore bancario, dopo che grazie alla cessione di titoli al prezzo di $15 ciascuno, Bank of America, la maggiore erogatrice di prestiti degli Stati Uniti, ha raccolto $19.3 miliardi. Si tratta della cifra piu’ alta mai guadagnata da una societa’ Usa in un’operazione di emissione di titoli da almeno il 2000. I titoli dell’istituto si muovono pero’ in controtendenza in avvio di seduta.

Cattive notizie per Citigroup: il rifiuto del Dipartimento del Tesoro americano di vendere la quota del 34% in suo possesso sta mettendo il bastone tra le ruote al tentativo della banca di restituire i $20 miliardi rimanenti dei prestiti ottenuti dal governo nell’ambito del piano di salvataggio TARP.

Sugli altri mercati, sull’energetico guadagna terreno il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre avanzano di $1.03 a quota $77.49 il barile. Sul valutario tenta il riscatto il dollaro contro l’euro, con la moneta unica che vira in rosso a quota $1.4957. In netta flessione i prezzi dell’oro: i futures con scadenza dicembre segnano un calo di $23.90 a quota $1194.50 l’oncia. In pesante contrazione anche i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ salito al 3.4700% dal 3.3800% di ieri.