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WALL ST: FRENATA CON DATI MACRO E RECUPERO GREGGIO

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Dopo le buone prove delle ultime sedute, Wall Street chiude in rosso, frenata dagli ultimi dati macro, dal recupero del greggio e da alcune deludenti notizie societarie. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.05% a 11115, l’S&P500 lo 0.17% a 1287, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.53% a 2282.

Nel mese di gennaio, i prezzi alla produzione hanno registrato un aumento dello 0.3%. Ancora piu’ preoccupante, pero’, e’ risultato l’incremento del dato “core”, ovvero della versione depurata dalle componenti piu’ volatili come energia e alimenti, cresciuto dello 0.4%, segnando il maggior rialzo dell’ultimo anno. Per entrambi i dati il consensus era per un rialzo dello 0.2%.

Gli aggiornamenti non hanno disteso affatto il clima sull’azionario, teso a causa dei temuti rialzi ai tassi d’interesse. Gli ultimi dati mettono la Federal Reserve con le spalle al muro sulle decisioni relative al costo del denaro che, con maggiori probabilita’, continuera’ ad essere ritoccato non solo nel prossimo meeting del Fomc.

Ricordiamo che al momento i tassi d’interesse sono al 4.50%, livello raggiunto per mezzo della politica monetaria restrittiva adottata dalla Banca Centrale a partire dal giugno 2004 nel tentativo di contenere le pressioni inflazionistiche.

Inferiore alle attese il dato preliminare di febbraio sulla fiducia dei consumatori redatto dall’Universita’ del Michigan. L’indicatore e’ sceso a quota 87.4 contro un consensus di 91 punti. Nel mese precedente aveva registarto una leggera flessione a 91.2.

A pesare sui mercati e’ anche il recupero del greggio, tornato ad un soffio dai $60 dopo aver registrato un brusco calo nelle ultime giornate. I contratti futures con scadenza marzo, hanno archiviato la seduta in progresso del 2.4% a $59.88 al barile. A riportare gli acquisti sul comparto energetico e’ stata la difficile situazione in Nigeria relativa ad operazioni violente contro gli impianti petroliferi di societa’ straniere. Resta negativa (-3.2%), comunque, la performance settimanale.

Delusione e’ arrivata anche dal comparto societario. Il colosso informatico Dell ha diffuso, nell’after hour di giovedi’, risultati trimestrali superiori alle attese, ma ha offerto un outlook sul prossimo trimestre inferiore alle stime degli analisti. Il titolo e’ arretrato di quasi il 4%. Ad influenzarne l’andamento e’ stato anche il downgrade, da Buy a Neutral, emesso da Banc of America.

Nella sessione precedente, la rivale Hewlett-Packard aveva chiuso la seduta in netto rialzo grazie ai buoni numeri su utili e ricavi e al positivo outlook comunicato per il prossimo futuro.

Pesante il calo del colosso dei chip Intel, il cui target price e’ stato rivisto al ribasso dagli analisti di RBC Capital Markets. INTC ha registrato un ribasso di oltre tre punti percentuali.

Sotto i riflettori anche RadioShack. La catena di negozi di elettronica americana ha riportato un calo degli utili del 62% ed ha annunciato la possibile chiusura di almeno 700 punti vendita. Il titolo ha ceduto piu’ dell’8%.

Giornata negativa anche per la radio satellitare Sirius Satellite, che si unisce alla rivale XM Satellite nella comunicazione di poveri risultati trimestrali.

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Sugli altri mercati, in recupero l’oro, da sempre ritenuto bene di rifugio, oggi in protezione dalle cattive notizie in Nigeria e possibili sviluppi in Iran, in vista del lungo week-end. I futures con scadenza aprile hanno registrato un aumento di $5.80 a $544.60 all’oncia. In recupero l’euro sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York, il cambio e’ a quota 1.1932. In netto rialzo infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.541% dal 4.59% di giovedi’.

Ricordiamo che nella giornata di lunedi’ i mercati americani rimarranno chiusi per la ricorrenza del Presidents’Day.